Avezzano. Il consigliere della Provincia dell’Aquila, Roberto Giovagnorio, torna nuovamente a parlare della situazione del sistema sanitario della Marsica definendolo “allo stato attuale in completo stato di abbandono, con la completa assenza di rappresentanti che sappiano interagire sulle logiche che governano le scelte nei vari territori”. Diversi sindaci della Marsica in queste settimane stanno portando avanti una battaglia contro una situazione ormai diventata insostenibile sollecitando la Regione Abruzzo a occuparsi con estrema sollecitudine delle problematiche che investono l’area.
“La Regione ha previsto un nuovo ospedale Covid19 a Pescara che entrerà in funzione non prima di luglio e con una spesa di oltre 11 milioni euro, all’Aquila un consigliere regionale del capoluogo pretende l’istituzione della centrale unica del 118, per la quale risultano stanziati oltre 6,5 milioni di euro, l’11 marzo la Regione Abruzzo ha stanziato 5 milioni di euro di fondi propri, in buona parte per riattivare l’unità del G8 all’Aquila”, afferma Giovagnorio, “tutto giusto, anzi a mio giudizio è’ pure poco ma ci chiediamo alle aree interne?
Alla Marsica, mi domando, che conta oltre 140.000 abitanti come viene considerata dal governo della Regione Abruzzo, un’appendice di serie B, ma soprattutto i nostri rappresentanti, eletti da oltre un anno fa, cosa stanno facendo per questi territori? E’ evidente la logica di spartizione tra le aree costiere e L’Aquila, ignorando la situazione drammatica che vivono gli abitanti della Marsica, della Valle Peligna e dell’Alto Sangro, a danno della salute delle persone. In un momento di estrema criticità rappresentato dalla pandemia del coronavirus, ci siamo adoperati per trovare soluzioni alternative, come il potenziamento dell’ospedale di Avezzano per incrementare il numero di posti per la terapia intensiva ovvero la costruzione di un nuovo plesso, la riapertura dei nosocomi di Pescina e Tagliacozzo, la proposta di riattivare il Crua (Consorzio Regionale Unico Abruzzese) palesando un accordo con l’università, ma tutte queste proposte sono state ignorate e prese in alcuna considerazione.
Tutto questo non è più accettabile”, conclude Giovagnorio, “una situazione ormai diventata insostenibile per le nostre terre . Vogliamo e pretendiamo risposte dal governo della Regione Abruzzo oppure diteci chiaramente di non essere più parte integrante di questa Regione.”Penso che essere liberi di esprimere i propri giudizi svincolati da legacci creati da certa politica farebbe bene non sono al nostro territorio ma ristabilirebbe sicuramente una fiducia nella politica vera da parte dei cittadini , che a parte le tifoserie per convenienze di parte , sono completamente sfiduciati . Penso che in momenti di grande drammaticità sanitaria ed economica chiunque abbia un minimo di spirito di servizio deve mettere da parte le appartenenze partitiche e lavorare tutti insieme come veri servitori del popolo. Infine invito la regione a promuovere ed attivare i test rapidi che rilevano anticorpi al corona virus autorizzando anche le strutture private per censire quanto più possibile la popolazione abruzzese in modo tale di essere pronti alla ripresa dopo questa catastrofe pandemica ed economica “.