Avezzano. “Da ‘Città Territorio’, centro marsicano, al nulla più assoluto, oggi senza sindaco e senza rappresentanti, figlia di una politica calata dall’alto. Per anni e anni sindaci, politici e amministratori esterni sono venuti a imporre liste e nomi ad Avezzano, generando un indebolimento politico e la spoliazione del territorio. Siamo alla mercé di decisioni senza difesa”.
Non usa giri di parole Sergio Di Cintio, consigliere nazionale del Psi, candidato alle prossime amministrative di Avezzano. Un attacco frontale, quello alla politica che “ha indebolito il capoluogo marsicano”, che giunge il giorno dopo la notizia dell’edificazione di un ospedale Covid a Pescara, probabilmente pronto per luglio. La sanità marsicana resta a guardare, priva di attenzioni particolari – ma necessarie – senza avere certezza che anch’essa godrà di investimenti che ormai, per ragioni fin troppo evidenti, non sono più rimandabili.
“In una visione lungimirante e futura, per quanto riguarda le strutture pubbliche ospedaliere e le esigenze marsicane, era preferibile potenziare quelle esistenti e non proporre la realizzazione di 50 posti letto presso l’Interporto di Avezzano, che una volta terminata l’emergenza dovrà essere smantellato. Quando si avrà il coraggio di rendere autonoma politicamente la Marsica? Io sono per le larghe intese ma non devono dimenticare un concetto importante, cioè che l’Abruzzo ha bisogno della Marsica e della sua forza”.
“Credo nel popolo avezzanese e non consentirò più di continuare a scrivere la nostra storia con questa metodologia, ve lo prometto, a costo di andare contro tutti. Il tempo di poltronopoli è finito. La vita ha bisogno di atti di coraggio, per non essere servi”, ha concluso.