Avezzano. Migliorano le condizioni del pugile marsicano Ivan Di Berardino, 38 anni, già campione dei pesi massimi, ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Avezzano. Ieri il pugile, dopo l’intervento, ha ripreso conoscenza ed è riuscito a parlare brevemente con il suo legale, l’avvocato Antonio Pascale. E’ stato sottoposto a un intervento chirurgico al fegato e a trasfusione ma non sarebbe in pericolo di vita.
Sulla vicenda sono in corso indagini della polizia. Secondo i primi accertamenti, tre persone sono state denunciate a piede libero per l’aggressione avvenuta nella tarda serata di giovedì. Due di loro, R.S ed E.S., sono accusati di tentato omicidio, un terzo fratello, R.S., di lesioni, appartenenti a una famiglia rom. Nei loro confronti non è stata emessa alcuna misura cautelare. Neanche l’arma utilizzata per il presunto accoltellamento è stata rinvenuta.
Secondo la ricostruzione dei fatti, il pugile avrebbe raggiunto l’abitazione della famiglia nella zona di Caruscino. Con lui c’era anche il nipote ventenne. Qui sarebbe avvenuta una discussione per circostanze al vaglio delle indagini dei poliziotti. Il pugile sarebbe stato prima picchiato e poi ferito con due fendenti all’addome da due dei fratelli. Poi sarebbe arrivato il terzo. Dopo aver perso molto sangue, è stato trasportato all’ospedale di Avezzano dove si trova ricoverato. I tre accusati sono difesi dall’avvocato Antonio Di Cintio.