Avezzano. Un primo punto fermo è stato messo da Luigi D’Eramo, coordinatore regionale della Lega, quando lo scorso 24 febbraio, in occasione dell’incontro pubblico con il sottosegretario Andrea Crippa e il coordinatore provinciale Tiziano Genovesi, ha affermato che nel giro di due settimane il partito svelerà il nome del proprio candidato sindaco. Quest’ultimo potrebbe essere selezionato all’interno di una rosa composta da Leonardo Sterpetti (che avrebbe declinato l’offerta per mancanza di un progetto concreto), Lorenzo De Cesare, Marco Fracassi e, appunto, lo stesso Genovesi.
Discorso diverso per gli altri due partiti della coalizione di centrodestra, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Se entrambi non hanno messo scadenze per la consegna del nome del candidato sindaco, i primi, rispetto ai secondi, hanno già svelato parte della squadra che scenderà in campo alle amministrative di primavera. Gli azzurri, invece, complice lo spolpamento di quello che era il gruppo originario, per stessa ammissione del coordinatore provinciale Gabriele De Angelis sono al lavoro per ricostruire una lista con cui presentarsi all’imminente tornata elettorale. In questo caso è difficile ipotizzare altro candidato sindaco se non l’ex sindaco di Avezzano, ancora forte di appeal e consenso.
Per i meloniani, invece, i nomi che circolano sono quelli di Maurizio Bianchini, che ha già dato la propria disponibilità, Armando Floris, Walter di Bastiano e Mario Quaglieri. E’ complesso stabilire chi possa essere in vantaggio. Per molti sarebbe proprio l’ex sindaco di Trasacco e attuale consigliere regionale quello con maggiori possibilità, ma il non essere avezzanese potrebbe pesare sulle scelte alle urne dell’elettorato.
I rapporti fra i vari esponenti dei partiti sono piuttosto sereni, però. Si lavora e sono in corso interlocuzioni per preparare al meglio la campagna elettorale. Ciò che però non tutti vedono di buon occhio è la posizione della Lega che avoca a sé il diritto di presentare il candidato sindaco. Aspettativa, questa, che ha creato e continua a creare malumori. Non tutti, infatti, giustificano con le percentuali alte il potersi esporre in maniera così netta a discapito di programmi e progetti condivisi.
Non saranno i rappresentanti cittadini o provinciali a stabilire a quale dei tre partiti spetterà l’onere e l’onore di presentare il candidato leader della coalizione di centrodestra, ma la partita si giocherà a Roma, cioè su quel tavolo nazionale che avrà il compito di distribuire le assegnazioni in base ai Comuni abruzzesi che a maggio andranno al voto. Forse ci vorranno due settimane, o poco più, o poco meno, per individuare chi avrà l’incarico, ma il tempo stringe e la necessità di far quadrare il cerchio è ormai impellente. Questo è ciò che gli elettori chiedono.