Celano. Emergono nuovi particolari sull’operazione antidroga messa in atto dai carabinieri della compagnia di Avezzano e che hanno portato a quattro misure cautelari nei confronti di quattro persone, tre marsicani e un romano. Secondo la Procura di Avezzano, nell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Lara Seccacini, è emerso come gli ordini avvenissero tramite Whatsapp, che è più difficile da intercettare.
I provvedimenti sono statati firmati dal giudice per le indagini preliminari Maria Proia e sono stati adottati nei confronti di Stefano Federici, 31anni, titolare di un bar a Morino, ora ai domiciliari e già arrestato a settembre dello scorso anno sempre per spaccio e sempre dai carabinieri, Roberto Giorgi (35), di Roma, in carcere, Nico Di Loreto (44), parrucchiere di Avezzano, e Ilie Lica Valentin (40), di nazionalità romena ma residente ad Avezzano, entrambi sottoposti a obbligo di dimora.
Gli inquirenti hanno sostenuto la “spregiudicatezza e scaltrezza nell’agire, facendo sistematico ricorso a un linguaggio sintetico e criptato”, cambiando periodicamente l’utenza telefonica, anche una volta al mese, e utilizzando quasi esclusivamente la piattaforma di messaggeria istantanea “Whatsapp”, il cui contenuto, sia audio che scritto, è di difficile intercettazione. Gli investigatori sono certi di aver smantellato una vera e propria “piazza di spaccio” sulla base di un altrettanto consolidata organizzazione, che assicurava un commercio “continuativo e stabile”.