Avezzano. “Sembra esserci una maledizione che impedisce alla giunta di Avezzano di procedere senza cambi di casacca, di consiglieri, assessori e vicesindaci. Mediamente, nei quindici mesi che sono passati dalle Comunali, c’è stato un cambio ogni 40 giorni. In alcuni casi è stato il Tribunale (TAR) o il Consiglio di Stato a riportare la Legalità per far fronte all’interpretazione della legge che oramai contraddistingue la vita Comunale”. Ad affermarlo è il segretario del PD Giovanni Ceglie.
“La diagnosi”, continua, “è che nessuno risulta ferrato in Diritto mentre invece la prognosi prevede la certezza che nessun attore principale ci rimetterà di tasca propria. Saranno i cittadini ad essere chiamati al pagamento delle spese dei ricorsi persi. Il tutto aggravato da decisioni prese in giunta da persone che non avevano diritto a sedervi. La domanda oggi è: chi ha preso parte a decisioni di Giunta, Consiliari ed altro, occupando illegalmente il seggio Comunale, può operare scelte serene e immuni da influenze politiche di chi, proditoriamente, lo ha investito della carica o non è più realistico pensare che si sarà comportato da vassallo?”
“Ciò che però sorprende dopo questa terza bocciatura”, aggiunge, “è l’assuefazione ai cambi di rotta: sul Vangelo, sulle inettitudini della Minoranza (che alla fine è arruolata in Maggioranza), sulla coerenza di taluni Consiglieri (che passano da un’alleanza all’altra oppure da una Lista qualunque ai tanto denigrati Partiti) ed infine su talune scelte strutturali non ottimali (come la pista ciclabile o lo spostamento del Mercato); tutti argomenti che dovrebbero indignarci e farci gridare allo scandalo. La risposta è che tutto ciò non avviene perché siamo nella Terza Repubblica, dove contano le chiacchiere più della sostanza”.