Celano. Una linea dura sarà assunta, in extremis e a pochi giorni dal trasferimento del personale previsto per il primo marzo, dalla Uil che chiede l’immediata interruzione delle operazioni di trasferimento dei posti letto. “Altrimenti”, avvertono dal sindacato, “saremo costretti a percorrere vie estreme”. L’appello lanciato dalla Uil Sanità, dopo la decisione di trasferire la residenza sanitaria assistenziale della clinica L’Immacolata di Celano nella struttura di Fontecchio con tutti i suoi 40 posti letto e i 20 dipendenti, suona come un avvertimento.
“L’annuncio del consigliere regionale Lorenzo Berardinetti, che ha fissato un incontro in Regione a cui sarà presente l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci”, spiegano, “sembra non aver sortito effetti sull’iter di chiusura dell’rsa. Se non ci sarà uno stop”, afferma Antonio Ginnetti (Uil Sanità), “saremo costretti ad aprire una vertenza rivolgendosi al giudice del lavoro. E’ necessario che la proprietà esca dall’isolamento riaprendo le trattative. Se il territorio della Marsica, a cui erano stati assegnati quei posti letto, dovesse perderli si sovraccaricherà il sistema sanitario sul versante degli acuti, rischiando di andare a intasare l’ospedale”. Il 2 febbraio l’Immacolata di Celano ha comunicato ufficialmente la chiusura e dal primo marzo ci saranno i primi trasferimenti di personale nella struttura dell’Aquilano. Al lavoro attualmente ci sono 10 operatori socio sanitari, 8 infermieri professionali, 3 fisioterapisti e 2 terapisti occupazionali, per un totale di 14 lavoratori a tempo indeterminato, che rischiano di finire a casa, oltre a 5 operatori socio sanitari a tempo indeterminato. “I posti letto”, conclude Ginnetti, “non possono essere spostati in un altro territorio come nulla fosse perché frutto di un assetto ben preciso che risponde alle esigenze dei malati cronici. Uno spostamento così sconclusionato e dettato solo da questioni meramente economico-aziendali creerebbe problemi all’ospedale di Avezzano e a tutto il territorio. Positiva l’apertura del tavolo tecnico promosso dal consigliere Berardinetti”, ha concluso, “ma la clinica deve interrompere l’iter subito altrimenti sarà guerra”.