Avezzano. Tutto è cominciato da una denuncia del poliambulatorio Medilab risalente a febbraio 2017, che ha dato il via alle indagini dei Nas nei poliambulatori marsicani. I carabinieri hanno visitato diverse strutture e, per ultima, anche la struttura che aveva fatto la denuncia, nella sede di Cappelle dei Marsi, comune di Scurcola, nel poliambulatorio che offre una vasta gamma di servizi per i pazienti. I militari hanno ispezionato la struttura il 7 agosto su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato. Subito dopo il controllo del Nucleo antisofisticazione, che aveva evidenziato delle carenze di tipo tecnico, l’azienda sanitaria provinciale aveva firmato una convenzione con la società.
La Asl ha così bloccato la convenzione e ne è nato un contenzioso giudiziario davanti al tribunale amministrativo che ha portato alla sospensione della convenzione. Il centro medico ha quindi così interrotto le attività convenzionate con la Asl, ma ha continuando a garantire quelle in regime privato. Questa notizia, riguardante il caso di Medilab, pubblicata nei giorni scorsi da AbruzzoWeb ha scoperchiato un presunto sistema che fino a ora non era mai venuto alla luce. A seguito dei controlli infatti, mentre Medilab ha evitato la chiusura sanando le mancanze rilevate, per altre strutture non è andata così, soprattutto per due che, a detta del denunciante, sono state chiuse.
Dopo la denuncia della struttura di Scurcola Marsicana è stata aperta un’inchiesta giudiziaria nei confronti di altre strutture del territorio operanti nel settore sanitario. Secondo le accuse, ci sarebbero infatti delle strutture nella Marsica senza autorizzazione da diversi anni. Sono state quindi oggetto di controllo da parte dei Nas. Sarebbe emerso un quadro sconcertante. Le strutture sotto i riflettori dei militari dell’Arma sembra non avessero le necessarie autorizzazioni per operare. L’inchiesta è ancora in corso.