Per la prima volta in veste invernale, il GiovencoTeatroFestival si svolgerà domani a Ortona dei Marsi, uno dei più bei paesi della Valle del Giovenco all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Sette case tematiche tra teatro, canti, musiche, racconti di vita vissuta e antichi saperi, ma anche odori e sapori della nostra tradizione. Sette incontri intimi e conviviali in cui artisti, persone del luogo e visitatori si confondono fra loro. Il percorso di visita nelle case inizierà alle 18 per andare avanti fino alle 21: da quell’ora in poi dai focolari domestici ci si sposterà verso la piazza, dove ci si ritroverà tutti intorno al fuoco per cantare, ballare e divertirsi tutti insieme. Ecco come sarà organizzato l’evento:
le sette case che apriranno le porte ai visitatori saranno indicate su una mappa. Ad accogliere gli avventori ci saranno attori, danzatori, musicisti, scultori e pittori che porteranno gli ospiti a vivere in ogni casa un’esperienza diversa: nella “Casa delle erbe”, circondati da mazzi di piante essiccate o appena raccolte, si ascolteranno racconti di miti e leggende sulle proprietà e sui segreti delle erbe. Nella “Casa lungo la ferrovia dismessa” sarà possibile ascoltare storie – più o meno vere – dalla campagna abruzzese. Nella “Casa d’amore e d’anarchia” prenderanno vita fra canti e racconti storie di passioni e amori impossibili nate nelle stanze e tra le mura di casa. Nella “Casa da son’ e da ball'” si ballerà e canterà al ritmo di musiche popolari tra tamburelli, chitarre, fischiotti e marranzani. Nella “Casa della Poesia” saranno i versi e le parole a prendere il sopravvento, mentre nella “Casa dei gesti danzanti” il linguaggio verbale lascerà il passo a quello del corpo e il racconto si farà gesto e movimento. Nella “Casa dei RendiCanti” tre voci di donna prenderanno per mano il visitatore coinvolgendolo in un viaggio poetico tra racconti, canti e improvvisazioni. Tra canti e racconti, in ogni casa sarà inoltre possibile preparare e consumare in compagnia una tisana o scaldarsi con un piatto di minestra e un bicchiere di vino.
Questa prima edizione del “GiovencoTeatroFestival d’inverno” nasce, come le iniziative estive che dal 2013 l’associazione MASCARÓ organizza nella Valle, con l’obiettivo di generare un laboratorio creativo permanente, un luogo di incontro, socializzazione, riflessione e scambio di esperienze. Come spiega Andrea Bartolomeo, attore e regista teatrale e direttore artistico del Festival, “La particolarità dell’evento è il percorso tra sette case tematiche tutte diverse fra loro, ma legate dallo spirito di accoglienza e di condivisione che sono le caratteristiche nodali di questo festival. E’ come andare a trovare qualcuno a casa propria: entrando ci si troverà immersi in un contesto già avviato cui si potrà prendere parte, se si vorrà, o, semplicemente, assistere. Le case sono state messe a disposizione dai cittadini che hanno partecipato attivamente alla progettazione e alla realizzazione di questa iniziativa che non vuole essere un singolo evento, ma parte di un processo socio-culturale radicato nel territorio e un’occasione per la comunità locale per dare nuova vita e nuove prospettive a questo bellissimo paese”.
Per la riuscita del festival e per rendere possibile il replicarsi dell’iniziativa negli anni a venire è necessario il contributo di tutti, continua Andrea Bartolomeo: “Il progetto è sostenuto dal Comune di Ortona dei Marsi con molta volontà ma, poiché è un piccolo Comune, riesce a coprire solo una parte delle spese sostenute dall’organizzazione. Per cui si rende indispensabile, per andare avanti, il sostegno delle persone. Senza il contributo e la partecipazione della comunità non è possibile realizzare manifestazioni come questa”. Ma chi è Andrea Bartolomeo? Andrea Bartolomeo è attore, regista e pedagogo teatrale. Dal ‘98 è presente in alcuni fra i più importanti festival, manifestazioni teatrali e nelle piazze di oltre 30 nazioni europee, dell’Asia e dell’America Latina. Ha alle spalle più di 50 produzioni teatrali con alcune compagnie di rilevanza internazionale e collabora in progetti transnazionali con compagnie di fama mondiale. Integra, nel lavoro teatrale, elementi di culture e scienze diverse, con l’intenzione di recuperare e liberare il potenziale creativo individuale e collettivo, cercando un linguaggio che possa oltrepassare barriere e confini politico-culturali e nel tentativo di restituire al Teatro un ruolo attivo nei processi di trasformazione sociale. E’ fra gli interpreti di “Macbettu” Premio Ubu 2017 come miglior spettacolo italiano.
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