Avezzano. “Cristo si è fermato al centro”, per dirla alla Carlo Levi. Nel suo romanzo raccontava la società contadina del mezzogiorno esclusa dalla storia e dalla vita del Paese degli anni Trenta. Allo stesso modo il Natale nella Marsica sembra non essere arrivato nelle periferie e nelle frazioni. Oggi si parla tanto di spending review, la riduzione degli sprechi per la pubblica amministrazione e per la fornitura di servizi ai cittadini, ma nei comuni della Marsica lo sfarzo del Natale sembra prendere sempre più piede. Ciò ha innescato una serie di polemiche a catena nel mondo politico marsicano. In particolare, ad Avezzano sono stati spesi circa 30mila euro per le luci, a Celano circa 20mila euro e altrettanti a Tagliacozzo. Una cifra totale che, per i solo tre principali comuni marsicani sale a circa 100mila euro se si considerano anche gli eventi, le strutture e le iniziative correlate. Il dibattito verte soprattutto su quale rientro turistico, commerciale, economico o di immagine portano luminarie così costose in questi comuni, rispetto a luminarie meno care.
Le critiche sono arrivate soprattutto per la scelta di concentrare tutti i fondi nel centro cittadino, tralasciando, in alcuni casi totalmente, le periferie e le frazioni, rimaste al buio, come se Natale lì non fosse mai arrivato. Il dibattito si è scatenato soprattutto ad Avezzano dove negli anni precedenti anche nelle frazioni veniva predisposto un allestimento, se pur minimo.
“Senza nulla togliere alla beltà delle luci natalizie e al giuoco delle stesse dell’architetto Cicerone”, ha affermato l’ex assessore Roberto Verdecchia, “la delibera 334/17 rappresenta uno schiaffo alla povertà e al momento storico che tutti viviamo. La precedente amministrazione spendeva un terzo di oggi con gli stessi effetti premiando le ditte locali e non introducendo estranei che vengono da oltre regione non dando alcun tocco di qualità in più. Anzi oltre alle luci il nulla, piazza vuota senza attrazione per i giovani, che giustamente preferiranno i centri commerciali. E per finire debbo dar ragione parzialmente al consigliere Massimo Verrecchia quando parla di periferie dimenticate, quando invece con l’altra amministrazione tutte e nove venivano ricordate con una stella luminosa e non solo le citate dal consigliere. Altri tempi e altra cultura”.