Canistro. La Italiana Beverage Spa, società del gruppo Colella, proprietaria del marchio Santa Croce e dello stabilimento di Canistro (L’Aquila), ha inviato una diffida ufficiale alla Regione con la quale chiede la revoca della concessione provvisoria assegnata il 22 marzo scorso alla Norda Spa, del gruppo dei fratelli Pessina, per lo sfruttamento delle sorgenti Sant’Antonio Sponga di Canistro (L’Aquila).
Lo fa sapere in una nota il gruppo Colella.
Nel bando del 15 dicembre scorso la Italiana Beverage Spa è arrivata di fatto seconda, non superando però la soglia di sbarramento di 65 punti, quindi non inserita nella graduatoria che vede unica idonea la Norda. Il gruppo Colella con la Santa Croce Spa ha imbottigliato acqua minerale fino allo scorso anno dalla stessa sorgente finché non gli è stata revocata la concessione con motivazioni impugnate dall’imprenditore molisano in sede giudiziaria e amministrativa. Il gruppo Colella, che ha un duro contenzioso con la Regione, ha presentato ricorsi al Tar e al Consiglio su tutti i passaggi del bando.
Alla base della richiesta di revoca della concessione provvisoria, spiega Nicolino Motanaro, legale rappresentante pro tempore di Italiana Beverage Spa, il fatto che la Norda spa non ha ottemperato “all’obbligo previsto dalla legge e dal bando, ai fini dell’aggiudicazione definitiva, di predisporre la necessaria documentazione per la Valutazione di impatto ambientale, comprensiva di progetto definitivo, da inviare entro 60 giorni al Comitato di coordinamento regionale di valutazione di impatto ambientale”. “La gara per la concessione della sorgente Sant’Antonio Sponga di Canistro è aperta in quanto la Norda ha ottenuto il solo affidamento provvisorio con i successivi adempimenti, di cui non si sa nulla, ancora in corso – spiega Colella -. Inoltre, sono ancora pendenti i ricorsi che ho presentato contro l’iter e l’aggiudicazione provvisoria. Gli enti interessati, in testa Regione Abruzzo e Comune di Canistro, nei vari interventi pubblici, considerano già chiuso a vantaggio della Norda. A mio avviso stanno influenzando e inficiando tutto il percorso creando varie problematiche. A tale proposito, stiamo ragionando con i legali per denunciare il grave stato di cose”. Secondo la diffida, con i termini oramai ampiamente scaduti, la Norda spa ha proceduto infatti, a partire dal 18 maggio, solo ad una procedura di Verifica di assoggettabilità, che non può essere in alcun modo assimilata alla procedura di Valutazione di impatto ambientale, prevista dalla legge vigente.
Per far valere le sue ragioni, Italiana Beverage Spa ha inviato in data 13 luglio due distinte comunicazioni.
Con la prima comunicazione, indirizzata al Servizio risorse del territorio e attività estrattive della Regione Abruzzo, di competenza della dirigente Iris Flacco, ha fatto richiesta formale della decadenza e/o revoca del provvedimento di aggiudicazione provvisoria disposto in favore della Norda spa.
Con la seconda comunicazione, inoltrata alla Regione Abruzzo, Servizio Valutazione impatto ambientale, la Italiana Beverage Spa ha provveduto a formulare proprie osservazioni alla procedura attivata dalla Norda S.p.a., chiedendo l’emanazione di un provvedimento di improcedibilità e ammissibilità.
In entrambe le comunicazioni si evidenzia come la procedura di Verifica di assoggettabilità è “inammissibile e non rispondente alla procedura imposta dalla legge”, in quanto si riferisce “a modifiche ed estensioni di progetti già autorizzati, mentre in questo caso non c’è nessun progetto autorizzato”.
La verifica di assoggettabilità e quella di Via non possono essere in alcun modo assimilate, e sono caratterizzate da diversi presupposti applicativi.
Del resto la stessa Regione Abruzzo in una comunicazione del 6 luglio scorso, ha sostenuto che “il progetto presentato dalla Norda spa, e afferente alla sola procedura di verifica di assoggettabilità, non può essere sottoposto ad esame, per carenza progettuale e documentale, nell’ambito di una procedura di Valutazione di impatto ambientale a cui era tenuta la Norda spa”.
Da ciò consegue chiaramente che ad oggi, superato il termine dei 60 giorni, “non risulta essere stata avviata la procedura di Valutazione di impatto ambientale, prevista dall’avviso pubblico, e dal provvedimento di aggiudicazione provvisorio”.
E dunque la stazione appaltante, la Regione Abruzzo, “deve dare rigorosa e puntuale attuazione alle clausole dell’avviso pubblico, in modo vincolante e non discrezionale”. Ovvero revocare la concessione provvisoria a Norda spa. Nell’ipotesi di mancata revoca dell’aggiudicazione Italiana Beverage Spa “è pronta ad adire alle vie giudiziarie, per omesso servizio di potere vincolato, con ogni più ampia riserva di istanza risarcitoria”.
Si ricorda infine che Italiana Beverage Spa ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale dell’Abruzzo anche contro l’esito del bando di gara in oggetto, sostenendo che l’assegnazione provvisoria alla Norda sia da annullare, in quanto i parametri di valutazione adottati hanno fatto sì che l’offerta della Italiana Beverage Spa non abbia ottenuto l’affidamento, risultando addirittura “inidonea”all’aggiudicazione, nonostante, sotto il profilo economico, fosse ben più conveniente per l’amministrazione.