Avezzano. La Cgil fp, dopo l’incontro con il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, il direttore generale della Asl Rinaldo Tordera, il direttore sanitario Maria Teresa Colizza e il consigliere comunale Salvatore Placidi, tutti del comitato ristretto dei sindaci, per un confronto sulla bozza di Atto Aziendale presentata nei giorni scorsi, contesta la previsione di tre nuovi dirigenti per una spesa di 350mila euro all’anno. “Anche in questa sede”, affermano Francesco Marrelli, Anthony Pasqualone e Angela Ciccone, “è stata ribadita la necessità di dotare la Asl di regole certe e di munire l’azienda sanitaria di idonee regolamentazioni sulla gestione del personale passando necessariamente per la verifica dei carichi di lavoro, la effettiva dotazione organica della ASL e la relativa allocazione di ogni singolo lavoratore.
Il punto nodale del confronto resta comunque la ormai nota vicenda dei tagli al personale che si stima intorno ai cinque milioni di euro per l’anno in corso attraverso il blocco del turnover e il mancato rinnovo dei contratti dei lavoratori precari. In una situazione di estrema difficoltà nella gestione dei servizi la scrivente torna di nuovo a sollecitare le istituzioni ed in primis i sindaci ad assumere una posizione contro la politica regionale che da una parte indica i tagli necessari ed in species i taglia al personale e contestualmente nelle linee guida per la redazione degli atti aziendali indica nuove figure dirigenziali quali il Direttore della Funzione Ospedaliera, il Direttore della Funzione Territoriale ed il Coordinatore socio-sanitario, per un aggravio ulteriore di spesa per il personale di oltre 350.000 € annui. Tali figure, ridondanti nell’attuale configurazione dirigenziale, sottraggono ulteriori risorse che potrebbero essere utilizzate per il personale medico, infermieristico, socio-sanitario ed amministrativo”.
Secondo il sindacato, “non si può fare a meno di evidenziare la contraddizione in termini dell’Assessore Paolucci laddove nell’allegato al Decreto 55 del 10/06/2016, Piano di riqualificazione del Servizio Sanitario regionale 2016-2018, nell’obiettivo 3 (investire in selezione, formazione e valutazione delle risorse umane) intervento 3.2 lo stesso Assessore afferma che bisogna rivalutare il fabbisogno del personale anche alla luce delle recenti evoluzioni normative in merito al riposo obbligatorio (L. 161 del 30/10/2014 recante disposizioni per l’adempimento in materia di orario di lavoro e durata dei riposi anche per i medici ed il personale del ruolo sanitario), per poi ridurre con le delibere successive della Regione Abruzzo la spesa per il personale.
L’attuale situazione di carenza di personale in taluni casi comporta una dequalificazione delle professioni sanitarie con il conseguente mancato rispetto delle mansioni contrattuali.
Inoltre nell’Atto Aziendale nulla si rileva per l’attuazione dell’integrazione socio-sanitaria, che ricordiamo è stato uno degli obiettivi che la Regione si è posta, e nulla è cambiato dal punto di vista dell’assetto dei servizi territoriali”.
La Cgil inoltre contesta la politica dei tagli lineari che inevitabilmente si ripercuotono sui cittadini/utenti e sulla qualità del lavoro e ribadisce la necessità di un riequilibrio della spesa nelle aree interne.
“Per colpa di un effetto domino che parte dal Decreto Lorenzin”, concludono i sindacalisti, “che viene recepito dagli atti della Regione Abruzzo e che termina con la definizione degli atti aziendali, redatti pedissequamente in conformità alle linee guida emanate sempre dalla Regione Abruzzo – viene sempre meno garantito il diritto alla salute con un peggioramento qualitativo e quantitativo dei servizi erogati, senza che nulla venga programmato per la riduzione dei tempi di attesa per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e senza interessarsi dei disagi socio economici dei cittadini costretti sempre più ai cosiddetti viaggi della speranza ed aumentando le disuguaglianze sociali tra chi può permettersi cure a pagamento da privati e chi, nei propri “budget” familiari, taglia i costi della propria salute.
Chiediamo infine al Comitato ristretto dei Sindaci di aprire un confronto alla presenza anche dell’Assessore Regionale alla Sanità sulla carenza cronica di personale e sugli ulteriori tagli che mettono seriamente a rischio la continuità dell’erogazione del servizio sanitario”