Canistro. Nuovo episodio della saga Santa Croce. Ieri mattina, nelle aule del tribunale si è discusso sul futuro degli 8 milioni di acqua Santa Croce sequestrati dalla Regione perchè imbottigliati durante il periodo in cui la concessione non era più valida. L’imprenditore molisano, Camillo Colella, ha chiesto di poter riavere l’acqua ma il giudice avrebbe respinto la richiesta, anche se ancora non c’è alcun provvedimento ufficiale. Il Comune di Canistro, dal canto suo, aveva chiesto di poter vendere l’acqua e dare i soldi ricavati ai lavoratori che da mesi sono senza stipendio. “Preso atto della notizia diffusa in data odierna dall’avvocato del Comune di Canistro, Salvatore Braghini, con la quale è stato annunciato, nuovamente con toni trionfalistici, il rigetto del ricorso d’urgenza presentato dalla Santa Croce sul sequestro di 8 milioni di bottiglie di acqua minerale operato dalla Regione Abruzzo, questa Società smentisce recisamente la notizia del ‘presunto’ rigetto, allo stato non risultando pubblicato alcun provvedimento da parte del Tribunale di Avezzano”. Così la società Acqua Santa Croce dopo le comunicazioni giunte oggi dall’amministrazione.
“Ancora una volta le fughe di notizie, tutte da verificare, ma che screditano l’immagine aziendale, sembrano correre più veloci delle sentenze – prosegue la Santa Croce – Verranno avviate tutte le necessarie indagini e iniziative per accertare i responsabili di ciò e per ottenere il risarcimento dei danni di immagine subiti”.