L’Aquila. Il Consigliere Regionale Gino Milano, capogruppo di API, auspica l’apertura di un tavolo permanente che coinvolga tutte le parti sociali interessate alla ridefinizione degli Ambiti Sociali Territoriali e dei Distretti Sanitari. L’esigenza di riaprire un dialogo a riguardo si palesò durante il Consiglio regionale straordinario del 08.02.2011, durante il quale ci si impegnò ad istituire un tavolo permanente congiunto tra il Presidente della Regione Abruzzo, in qualità di commissario ad acta, l’assessore al sociale, l’assessore al bilancio, il Presidente della 5ª Commissione, una rappresentanza di maggioranza e opposizione e le parti sociali con una rappresentanza delle associazioni, per definire obiettivi, strategie, competenze e ruoli per il raggiungimento dell’integrazione socio-sanitaria. La concertazione, tuttavia, dopo il primo incontro è rimasta particolarmente ferma, pur nell’urgenza di definire la necessaria integrazione tra sociale e sanitario. Il Piano Sociale Regionale 2008-2010 ha infatti introdotto nelle articolazioni del sistema sanitario regionale i Punti Unici d’Accesso (P.U.A.) quali luoghi deputati a garantire tutte le informazioni utili per quanto concerne sia le prestazioni sanitarie che quelle sociali; il piano appena varato per l’attuale triennio ne ha confermato la validità. Le funzioni dei PUA, in effetti, sono diventate centrali e strategiche nel riassetto organizzativo implementato del sistema Socio-sanitario in quanto semplificano e rendono efficace l’accesso all’informazione ed alla gestione della domanda socio-sanitaria. Ma per un razionale ed efficiente funzionamento degli stessi è determinante la convergenza dei Distretti Sanitari, che nella Regione Abruzzo sono 54, con gli Ambiti sociali, che invece sono 35 (nella Provincia dell’Aquila il rapporto è di 12 Distretti Sanitari per 10 Ambiti Sociali). Senza una funzionale integrazione tra gli stessi, il Punto Unico di Accesso potrebbe risultare depotenziato nelle sue capacità e finalità. Inoltre, per garantire al meglio la committenza nei confronti dei servizi socio-sanitari e la gestione integrata della domanda di popolazione effettiva nei territori omogenei, i P.U.A. dovrebbero essere collocati presso strutture più capillarmente presenti sul territorio. Gino Milano si augura, dunque, che il tavolo permanente congiunto sia al più presto riconvocato, per consentire la tanto auspicata integrazione socio-sanitaria.