Avezzano. I dipendenti della Vesuvius arrivano al ministero dello Sviluppo economico e ricevono l’ennesima gelata: venderemo lo stabilimento di Avezzano ma non dovrà andare a un competitor. Nel nuovo vertice al Mise l’azienda ha illustrato quello che dovrà essere il futuro del sito marsicano dopo la cessione. La Vesuvius, infatti, ha confermato nel vertice che chiuderà a fine anno lo stabilimento di Avezzano e di Assemini, in provincia di Cagliari, per trasferire tutta la produzione in Polonia nell’ambito di una riorganizzazione aziendale.
Gli 83 dipendenti del sito di Avezzano di fatto tra una manciata di settimane rimarranno senza lavoro. A servire alle tante fabbriche italiane le piastre per altiforni saranno quindi siti della Vesuvius europei. Nell’incontro di ieri in via Molise a Roma l’amministratore delegato di Vesuvius Italia, Emanuele Boccalatte, ha avuto nuovamente l’occasione di confermare le ragioni che hanno portato alla decisione di chiudere gli stabilimenti di Assemini e Avezzano.
Inoltre ha ribadito che l’azienda è pienamente consapevole dell’impatto della decisione e per questo ha confermato la disponibilità a continuare la discussione per individuare una soluzione in grado di minimizzare l’impatto sociale su tutti dipendenti coinvolti. “La società rimane sempre sulle sue posizioni e non lascia gli stabilimenti a concorrenti”, ha commentato Emiliano Di Salvatore rsu di stabilimento, “ma è disposta a cederli a nuovi soggetti che producono altro. Nelle prossime settimane cominceranno le fasi di liquidazione. Noi continueremo a lavorare come sempre aspettando la fine della vertenza”.
I dipendenti del sito non sanno se avranno un futuro lavorativo solido e se potranno ancora pagare il mutuo e mandare avanti la famiglia. Nel tavolo ministeriale la società ha comunicato anche di essere pronta a supportare eventuali operazioni di reindustrializzazione dei territori interessati e di sviluppare progetti di formazione ad hoc per il personale.