Cappadocia. Cade l’amministrazione Lilli, il vice sindaco, consigliere e l’opposizione rassegnano le dimissioni in blocco. A pochi mesi dalla prossima tornata elettorale l’unione di maggioranza e minoranza ha decretato la fine dell’amministrazione guidata dal sindaco Lucilla Lilli. Un nuovo colpo di scena che si aggiunge alla difficile situazione vissuta negli ultimi anni dal paese turistico prima con la morte del sindaco Bruno Murzilli e del vice Teresa Lilli, poi dalla scomparsa prematura del vice Fabrizio Rosci. Ora bisognerà affrontare una nuova grana. Un gioco di numeri dettato dalla nuova legge elettorale ha fatto sì che grazie all’unione di soli due uomini della maggioranza Franco Pompei, vicesindaco, e Sergio Felicissimo, con due dell’opposizione, Franco Tocci e Luigi D’Innocenzi, provocassero tutto ciò.
La decisione di presentare la sfiducia viene da lontano e già in paese la voce circolava da tempo. Ma la sindaca ha deciso di andare avanti grazie anche al supporto di Calisto Rossi e Paolo Agostini, che precedentemente era rientrato tra i banchi della minoranza. Al centro delle diatribe e delle incomprensioni tra il primo cittadino e il resto dell’amministrazione c’erano i lavori della piazza del paese, che prevedeva una spesa di circa 300mila euro, e quella legata al miglioramento della strada che porta al santuario della Santissima Trinità, che avrebbe richiesto un investimento di 100mila euro. Progetti ambiziosi che però non hanno messo d’accordo il gruppo tanto da portare i dissidenti a rassegnare le dimissioni. In paese ora arriverà il commissario prefettizio che traghetterà l’amministrazione fino alle prossime elezioni primaverili.
Lucilla Lilli è legata politicamente al gruppo di Coerenza e coesione con altri sindaci marsicani. Insieme ai colleghi ha portato avanti battaglie a tutela dei piccoli comuni difendendo i cittadini. La Lilli era stata eletta nel 2012 ottenendo l’85,38 per cento dei voti battendo altri tre aspiranti sindaco.