Canistro. L’azionista di maggioranza di Sorgente Santa Croce Spa, l’ingegnere Camillo Colella, in risposta alle dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal Vice Presidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli, chiede delle risposte chiare alla Regione Abruzzo “che non ha mai risposto ufficialmente” denuncia l’Ingegnere, “alle ripetute richieste di proroga inoltrate dalla Sorgente Santa Croce in attesa che venisse emanato il nuovo Bando.”
“Il Vice Presidente della giunta abruzzese Lolli, per emanare il nuovo bando, sostiene di dover rientrare in possesso del bene che in questo caso è rappresento dalla sola Sorgente, visto che lo stabilimento, i macchinari ed il marchio sono di proprietà privata. Ci dovrebbe spiegare allora perché Il precedente bando era stato preparato senza rientrare in possesso del bene”. E’ la replica del patron della Sorgente Santa Croce Spa, Camillo Colella, alla presa di posizione del Vice presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, nel corso della conferenza stampa che si e’ tenuta oggi all’Aquila sulla situazione produttiva ed occupazionale dello stabilimento di Canistro (L’Aquila) dove si produce il marchio nazionale di acqua minerale.
“Inoltre – prosegue l’ingegnere – Lolli dovrebbe spiegarci anche come sia possibile che in un periodo di quasi un anno la Regione non abbia provveduto ad emanare il nuovo bando ottemperando alle direttive del Tar che era stato chiarissimo nella sua sentenza. Infatti secondo il Tribunale amministrativo, il vecchio bando era regolare in tutte le sue parti ad eccezione di quella in cui mancava la procedura ambientale. Quindi è bene anche ricordare che il bando in questione è stato annullato per una mancanza della Regione Abruzzo e non certo dell’Azienda Sorgente Santa Croce Spa”. Colella chiede poi chiarezza alla Regione soprattutto sul “perché non abbia mai risposto ufficialmente alle ripetute richieste di proroga inoltrate dalla Sorgente Santa Croce in attesa che venisse emanato il nuovo Bando, una questione che dimostra una disparità di trattamento e la volontà di far chiudere l’attività di una società sana che ha fatto investimenti e pagato personale diretto e indotto, personale che ora per colpa della Regione rischia il licenziamento”.
Sorgente Santa Croce spa ribadisce che l’azienda non è in vendita e che si riserva di veder tutelati i danni milionari per la perdita di un avviamento commerciale trentennale. “Danni derivanti dalla negligenza e dall’operato poco chiaro dei Dirigenti Regionali di competenza”.