Avezzano. E’ ufficiale, la Vesuvius ha deciso di chiudere lo stabilimento di Avezzano ed ‘emigrare’ in Polonia, lasciando a casa gli 83 dipendenti marsicani tutti under 45. Nonostante lo sciopero, l’occupazione della fabbrica e decine e decine di incontri non c’è stato nulla da fare, la società ha deciso per la chiusura del sito. “Abbiamo sperato fino all’ultimo momento nella salvezza”, ha commentato Domenico Fontana, della Filctem – Cgil, “durante il tavolo al ministero dello Sviluppo economico c’è stata annunciata la volontà di vendere. Entro dicembre l’azienda lascerà Avezzano e Cagliari per concentrare tutta la produzione in Polonia”. I dipendenti dello stabilimento marsicano della produzione di piastre per altiforni erano venuti a conoscenza di una riorganizzazione aziendale in seno alla multinazionale e si erano subito attivati per chiedere spiegazione ai vertici. “Purtroppo non ci hanno lasciato scelta”, ha continuato Fontana, “il nostro auspicio è che, grazie anche al supporto della Regione Abruzzo presente al tavolo di ieri con l’assessore con delega al Lavoro, Giovanni Lolli, si possa trovare quanto prima un partner competitivo in grado di acquistare l’azienda e proiettarla verso il futuro”. La Vesuvius aveva già parlato di una possibile delocalizzazione degli stabilimenti, ma la produzione dei siti di Avezzano e Cagliari, era legata all’Ilva di Taranto e altre grandi realtà, per questo i lavoratori non si aspettavano che la casa madre decidesse di chiudere definitivamente. @fededimarzio84