Avezzano. Non riaprono le porte del reparto di Neurochirurgia all’ospedale di Avezzano. Dopo un lungo tira e molla estivo i due medici che erano all’ospedale di Avezzano sono stati trasferiti con un provvedimento del primario, Renato Galzio, all’Aquila dove ci sono 12 specialisti anche se l’organico ne prevede 7. Questo trasferimento ha generato la chiusura temporanea del reparto e una serie di polemiche e strascichi che però non hanno portato a nulla. La carenza di neurochirurghi ora però sembra cessata. Dalla dotazione organica emerge che all’Aquila fanno capo 11 neurochirurghi, più uno che rientrerà dalla malattia. Questo significa che ci sarà un eccesso di organico di tre, forse 4 neurochirurghi rispetto alla pianta organica prevista di 7 più il primario. Tale eccedenza potrebbe tranquillamente compensare e completare l’attuale organico di Avezzano.Second le accuse alla Asl, inoltre, la chiusura del reparto marsicano doveva essere effettuata mediante delibera Regionale a firma del commissario straordinario alla sanità Luciano D’Alfonso, e ciò che si è stato aprto con una delibera non poteva essere chiuso da un primario.
Sul caso interviene Nicola Pisegna Orlando, resposabile della commissione Sanità del Comune di Avezzano istituita dal sindaco Gianni Di Pangrazio. “Tutto ruota attorno a una questione di scelta”, sottolinea il consigliere comunale e vicepresidente della Provincia, “nel piano sanitario che dovrà essere approvato una volta usciti dal commissariamento, la Neurochirurgia di Avezzano può essere solo una struttura di supporto a quella dell’Aquila. QUindi indipendentemente dal numero dei neurochirurghi, il problema è politico e su questo stiamo lavorando. Dobbiamo ridurre i tempi di interventi nei casi di emergenza che sono ancora sotto lo standard previsto dalla legge. Per la Marsica la questione è anche peggiore e considerando il grande bacino di utnza non si può fare aa meno di questo reparto. Quind in un modo o nell’altro il problema va risolto”. Anche la Cgil chiede chiarezza sulle promesse non mantenute. “I tempi sono scaduti così come la pazienza di noi tutti che siamo stati costretti ad assistere alla irragionevole chiusura del reparto di Neurochirurgia di Avezzano che dava lustro all’ospedale ed era indispensabile per la Marsica e nn solo”,afferma Giovanni Cambise della Cgil, “alla luce dei nuovi fatti chiediamo pertanto al direttore generale Rinaldo Tordera e alla politica tutta di ripristinare quella condizione di legalità persa il 2 luglio”.