Pescasseroli. L’orsetta Morena potrebbe essere stata uccisa da un predatore. E’ questa l’ipotesi che avanza nelle ultime ore sulla tragica morte del piccolo plantigrado rinvenuto senza vita nel Parco Nazionale d’Abruzzo. Un storia senza lieto fine quella della piccola orsetta Morena, che orfana, era stata presa in custodia dall’Ente Parco e qui curata e poi reinserita in natura. Risalgono a qualche mese fa, intorno alla fine di maggio, le immagini inedite del primo avvistamento di Morena dopo il letargo invernale. Immagini raccolte con gioia dal personale del parco che aveva tirato un gran sospiro di sollievo perché Morena aveva superato il lungo inverno. Sospiro interrotto lo scorso 21 luglio dal ritrovamento della carcassa del piccolo esemplare di orso durante i normali controlli dello staff del Parco. L’esame esterno del corpo senza vita di Morena, in rapida decomposizione a causa dalle temperature elevate, non aveva consentito al veterinario del Parco di stabilire con certezza le cause della morte. La carcassa di Morena è stata inviata all’Izs di Grosseto per gli esami necroscopici, così come previsto dalle procedure nel caso di rinvenimento degli orsi morti. Da qui non è ancora giunta l’ufficialità sulla causa della morte, ma prende piede l’ipotesi che la piccola orsetta non si morta avvelenata o per cause naturali, ma possa essere stata uccisa da un predatore. L’ultimo avvistamento da parte del personale del Parco era avvenuto il giorno 15 luglio e dai controlli telemetrici, effettuati domenica 17 luglio dai Guardia parco, non erano emerse anomalie. Tuttavia il segnale di mortalità, che avrebbe dovuto inviare il collare satellitare, non ha funzionato impedendo il recupero tempestivo della carcassa. Per non lasciare nulla al caso il Parco aveva anche ha fatto arrivare nei giorni scorsi il nucleo cinofilo antiveleno. @fededimarzio84