Avezzano. “Alla luce delle ultime notizie di stampa relative ad incontri finalizzati alla discussione del progetto di variazione della direttrice A25 Roma Pescara, siamo a chiedere al Presidente della Provincia, di convocare immediatamente un consiglio provinciale visto che nel mese di giugno è stata presentata una nostra interrogazione, non ancora discussa, ed il luogo deputato al dibattito sui temi del territorio non può che essere il consiglio provinciale che potrà anche essere opportunamente allargato alla partecipazione dei sindaci ed esponenti della regione interessati”. I consiglieri provinciali Felicia Mazzocchi e Gianluca Alfonsi scendono in campo per la difesa del territorio. “La vicenda presenta aspetti non chiari”, hanno continuato, “viste le dichiarazioni del presidente che con comunicato di febbraio scorso riportava le parole del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti espresse in una nota “con la quale, a firma del dirigente Migliorino, viene messo nero su bianco che la società concessionaria non ha titolo istituzionale per analizzare problematiche di modifiche del tracciato, e che le attività intraprese devono considerarsi iniziative unilaterali, non corredate da alcun mandato da parte dello stesso Ministero” “Dobbiamo garantire la sicurezza del tracciato esistente – aggiunge De Crescentiis – anche in considerazione dell’allarme lanciato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, attraverso il responsabile della sede dell’Aquila, Fabrizio Galadini, cha ha evidenziato come la variante autostradale attraverserebbe da una a tre faglie attive e sismogenetiche, quelle del Fucino, della media Valle dell’Aterno – Valle Subequana e del Morrone e che, in caso di attivazione delle stesse, con terremoti di magnitudo pari alla massima attesa, l’opera, in gran parte galleria, sarebbe inutilizzabile e, peggio, potrebbe diventare una trappola mortale per gli automobilisti che si trovassero ad attraversarla, anche perché impraticabile per i soccorsi”. Ci chiediamo, che cosa sia cambiato da quelle decise ed inequivocabili dichiarazioni, come sia evoluta o meglio devoluta la discussione fatta solo su certi tavoli con la totale assenza dei rappresentanti del territorio Marsica Est che pure sono, ribadiamo, direttamente interessati a tutelare un tratto importantissimo per l’accesso al Parco Nazionale D’Abruzzo Lazio e Molise e che piuttosto dovrebbero imporre il proprio coinvolgimento nel sostenere insieme una causa comune. In tema di trasporti in Abruzzo c’è molto da fare e una più ampia veduta di tutta la programmazione gomma rotaia può essere presa in considerazione con più vigore. Noi sentiamo di spendere con forza il nostro impegno a tutela di tutto il territorio provinciale coinvolto affinché siano fatte scelte di coscienza per l’utilità diffusa senza aver timore di “scontentare” il capo supremo di turno perché per noi c’è solo un “capo” e questo è il popolo”.