Avezzano. Accusato di “maltrattamenti contro la moglie” per averla picchiata ed insultata dinanzi ai figli minori, assolto perché il fatto non sussiste.
Si è conclusa la vicenda che ha visto coinvolto S.C., 45 anni, di Celano, accusato di maltrattare la propria moglie con ingiurie, minacce e percosse, con l’aggravante di assumere questi comportamenti dinanzi ai figli minori, per cui nel settembre 2015 vi fu il decreto di allontanamento dalla propria abitazione a cura del Gip del tribunale di Avezzano a mezzo dei Carabinieri di Celano.
Il procedimento scaturiva da una denuncia sporta nel febbraio 2015 dalla moglie, ma affonda le sue origini in una presunta crisi coniugale dovuta alle continue intromissioni di terze persone.
Nel corso del processo tenutosi nelle forme del rito abbreviato condizionato, è emerso che, nonostante la denuncia presentata dalla donna e nonostante le dichiarazioni della madre di questa, la cosiddetta parte offesa non ha mai riportato alcun segno di percosse documentato, né i vicini hanno mai notato alcunché, se non semplici e sporadici litigi che avvengono tra tutte le coppie.
Negli ultimi episodi del febbraio 2015, la donna chiedeva conforto ai vicini, che intervenivano per sedare la lite, ma confermavano che non vi erano state a loro avviso giammai percosse, ma solamente insulti dovuti, come detto, a non facili rapporti con la famiglia della moglie.
Smontate le accuse e dimostrata la propria innocenza, il S.C., rappresentato e difeso dall’avvocato Roberto Verdecchia del foro di Avezzano, è stato assolto con formula piena dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Avezzano, Francesca Proietti, perché il fatto non sussiste, nonostante la richiesta del pm Roberto Savelli, di dieci mesi e venti giorni di reclusione.