Cerchio. Due partite, 180 minuti, per restare aggrappati a un sogno che si chiama serie A. Questo il destino comune di due fratelli marsicani, di Cerchio, Daniel e Matteo Ciofani.
Tutto ebbe inizio quando papà Tonino e mamma Emilia decisero di montare in giardino una porta da calcio. Da allora le loro vite imboccheranno una direzione ben precisa. Rincorrersi in sfide interminabili o allearsi per affrontare un comune avversario divenne la quotidianità. Insieme nessun avversario poteva batterli. Nessuno, nemmeno il Milan dei loro idoli: Van Basten e Maldini. Il pallone, il calcio, divenne ben più che una passione: era emozione, era un sogno! E allora pronti via a rincorrerlo: Cerchio, San Benedetto e Angizia Luco per Daniel e San Benedetto e Pescina per Matteo prima di approdare, a distanza di qualche anno l’uno dall’altro, nelle file del Pescara calcio. A Pescara, seppur lottando per categorie diverse, i due iniziarono sotto l’attenta guida di Cetteo Di Mascio, a delineare le loro caratteristiche: centravanti goleador Daniel (classe’ 85) e difensore tattico e determinato Matteo (classe ’88).
Per arrivare ai primi lampi bisogna tornare nel campionato di serie B della stagione 2005/2006 quando mister Maurizio Sarri decide che è arrivato il momento di Daniel: Pescara-Arezzo 1-1, Daniel, naturalmente, ripaga la fiducia siglando il suo primo gol tra i professionisti. Il momento del fratellino tarda di un solo anno, nell’ estate del 2007 a Pescara va in scena la Coppa Italia: contro la Sangiustese sarà la loro prima partita ufficiale insieme tra i professionisti. Come spesso accade,però, “nemo profeta in patria” è da quel momento i due andranno in giro per l’ Italia prima di ritrovarsi, da professionisti affermati, come avversari, nel campionato di serie B, stagione 2011/2012. Daniel viene da un periodo magico con l’ Atletico Roma (in 106 gare tra C2 e Prima Divisione mette a segno 56 reti) e Matteo, alla terza stagione, è ormai un tassello fondamentale nello scacchiere difensivo dell’Ascoli. A Gubbio, nella seconda giornata, Matteo vincerà la gara 3 a 2 e Daniel firmerà la rete del momentaneo 2-2 (anche se Matteo ricorderà quella gara per il tunnel personale ai danni del fratello: “Il tunnel di un difensore a un attaccante” n.d.r). Quella sarà una stagione emozionate per i due che condivideranno, seppure con maglie diverse, una rete al blasonato Torino. Il Gubbio concluderà il campionato con una retrocessione (nonostante le 9 reti di Daniel) e l’Ascoli conquisterà, seppur con una penalità di 7 punti, l’agognata salvezza. Le loro strade si divideranno ancora: Daniel approderà a Perugia, in Prima Divisione,e Matteo, al termine di un mercato un po’ travagliato, troverà nel girone di ritorno l’accordo con la Ternana. Il campionato si concluderà con Daniel che sfiorerà( come spesso nella sua storia n.d.r. ) in finale Playoff, l’accesso in serie B e Matteo in ripresa da un infortunio al ginocchio che penalizzerà la sua stagione a Terni.
Giungiamo così al 2013, l’anno della rivelazione. Daniel dopo anni di corte assidua approda a Frosinone e Matteo trova il modo di seguirlo. Insieme sanno di poter fare grandi cose. Si incitano, si spalleggiano fino allo stremo e riescono così, a suon di successi e record, ( il 3-1 dell’ 8 dicembre sul Lecce porta le firme di entrambi i fratelli che entrano così di diritto nella storia del calcio n.d.r ) a raggiungere la tanto desiderata serie B, Daniel sarà un vero e proprio trascinatore con 19 reti in 38 presenze. La simbiosi e lo spirito di squadra sotto la grande competenza di mister Stellone farà sì che il Frosinone conquisti la seconda promozione di fila scrivendo, di fatto, una delle più belle pagine di storia del calcio contemporanea. Il sogno è stato realizzato:” siamo in serie A!!”. Dopo un periodo di rodaggio il Frosinone prova a mettere la testa fuori dalla zona calda della classifica trovando, però, nelle sviste arbitrali un nemico letale. Daniel proverà a fare il suo continuando a scrivere la storia ( si aggiungerà alla grande schiera di attaccanti che hanno segnato in tutte le categorie dalla C2 alla serie A) portando, supportato dai compagni, il suo bottino a 9 reti mentre Matteo, ogni volta che viene chiamato in causa, si adopera a guardargli le spalle. Tutto in famiglia il 9 gol di Daniel, come allora, come 21 anni fa in quel cortile, fuori casa, a Cerchio, Matteo crossa e Daniel insacca di testa. Tutta loro l’emozione di pareggiare a Torino con la Jevantus (1-1) e tutta per loro l’emozione di ricevere, domenica scorsa, la standing ovation nella tana dei loro idoli a San Siro (dopo una gara a lungo dominata e conclusasi 3-3 non senza discutibili decisioni arbitrali). Oggi restano solo 180 minuti per restare aggrappati al loro sogno. 180 minuti per vivere ancora quello che hanno sognato da tutta una vita…Come 21 anni fa in quel cortile, fuori casa, a Cerchio. Alex Amiconi