Tagliacozzo. Continuano gli interrogatori per davanti al giudice per le indagini preliminari, Maria Proia, degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti al Comune di Tagliacozzo. Dopo aver ascoltato l’altro giorno l’assessore Gabriele Venturini, il dirigente dell’ufficio tecnico Giampaolo Torrelli, e l’architetto Carlo Tellone, il gip ha sentito due imprenditori, Giancarlo Bonifaci e Angelo Di Marco, accusati di turbata libertà degli incanti.
Bonifaci, assistito dal legale Irma Conti, ha risposto alle domande del giudice su lavori riguardanti una scalinata a Villa San Sebastiano e ha presentato della documentazione tra cui una stima dei costi per in lavoro in questione. “Al mio assistito”, ha sottolineato il legale, “è stato contestato dal pm il fatto che un ribasso del 3 per cento sia una anomalia perché la media è del 15 per cento. Su quell’appalto da 28mila 500 euro, documenti alla mano, ci sarebbe stato un netto di 3.000 euro, senza considerare eventuali imprevisti. Un ulteriore ribasso non sarebbe stato possibile”. Secondo la difesa, inoltre, alla procedura negoziata erano state invitate altre due aziende, ma una non ha risposto e l’altra ha comunicato che non era interessata poiché impegnata per altri lavori. Il legale ha evidenziato, inoltre, che “il lavoro non è nemmeno mai stato realizzato poiché la procedura rinviata per questioni climatiche al fine di essere riassegnata in primavera”.
L’avvocato Conti ha chiesto quindi la revoca del divieto di esercizio dell’attività anche per il bene delle sei famiglie dei dipendenti che attualmente sono senza lavoro. Anche Di Marco, difeso dall’avvocato Giovanna Simeoni, ha risposto alle domande del gip al fine di chiarire la sua posizione. Ora c’è grande attesa per l’udienza davanti al tribunale del riesame a cui hanno fatto ricorso le difese che si dicono ottimiste sulla revoca dei provvedimenti cautelari. La data è stata fissata a lunedì prossimo.
Intanto i sindaci di “Coerenza e Coesione” esprimono solidarietà all’ormai ex sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Macro Testa, attualmente ai domiciliari.
“Una bufera politica e penale si è abbattuta, circa una settimana fa, sulle case e sulle chiese della città d’arte di Tagliacozzo, nella Marsica”, si legge nel comunicato dei sindaci e amministratori, “oggi si contano ancora i danni: 12 indagati, tre persone agli arresti domiciliari, un primo cittadino dimissionario, tanto sconcerto e ancora molti dubbi all’orizzonte. Dal mondo della politica marsicana, però, arriva un ‘dietrofront’ e il motto è uno solo: «Speriamo che presto si potrà parlare, in merito, di un mero errore di valutazione». Una settimana fa”, continua la nota ufficiale, “la città di Tagliacozzo, nella Marsica, ha visto cadere molte teste al suo interno ed argomentare molte tesi e molte antitesi. Indagini a tutto campo, partite da un unico esposto, hanno portato all’arresto dell’oramai ex sindaco Di Marco Testa. Per lui, un periodo difficile questo, pieno di pagine nere e di insidie, mai accadute, prima d’ora, nella storia comunale ed amministrativa di Tagliacozzo. Ma al di là del primo cittadino, resta, comunque, l’uomo Maurizio, una persona dotata di un alto senso morale e civico, sempre vicina e a orecchio teso verso la sua cittadinanza. E’ la voce di una densa e nutrita fetta di popolazione della politica marsicana, dal nome di ‘Coerenza & Coesione’, un’associazione che fa capo, in qualità di presidente, proprio a Di Marco Testa”. La nota parla anche di “un’adunanza tra sindaci che è scesa in campo proprio per non far mancare il suo forte sostegno ad un sindaco collega”. L’Associazione esprime “un’assoluta e piena vicinanza, nonché solidarietà, a Di Marco Testa ed alla sua famiglia, ora amareggiata a causa di ore tristi e titubanti. Mai, fino a ora, si è verificato un episodio di simile tormenta e bufera, a Tagliacozzo, una città, peraltro anche molto unita e tranquilla», affermano i membri di Coesione e Coerenza. «Tagliacozzo commissariata, potrebbe perdere anche la sua identità», dicono i sindaci dell’Associazione, che aggiungono di “confidare fedelmente nell’operato della Magistratura, augurandosi anche, però, in parallelo, che presto possa essere fatta tutta la luce possibile e veritiera sullo sgradevole evento avvenuto al sindaco».
Americo Montanaro, consigliere provinciale, Domenico Mariani, sindaco di Castellafiume, Lucilla Lilli, sindaco di Cappadocia, Domenico Palma, sindaco di Luco dei Marsi, Mario Quaglieri, attuale sindaco di Trasacco e tutti i soci dell’associazione si dicono “accanto alle sorti di Di Marco Testa e auspicano che, nel più breve tempo possibile, si possa parlare di un palese errore di valutazione e che si possa tornare, finalmente, a rendere il giusto onore e la giusta lode ad un uomo di indubbia integrità morale, ma soprattutto ad un amministratore da sempre vicino ai propri concittadini e da sempre contraddistinto da un elevato senso del dovere e da una nota rettitudine. Maurizio Di Marco Testa”, continuano i sindaci, “non è solo un abile capo squadra amministrativo ed un altrettanto abile presidente, ma è, soprattutto, una persona che non si è mai data per vinta per la vita della sua città. In un’epoca in cui i sindaci fungono, sempre più spesso, da parafulmini o da meri punti di riferimento per un meschino tiro al bersaglio”, concludono nella nota, “noi scegliamo di andare controcorrente, decidendo di supportare in tutto Maurizio Di Marco Testa e la sua visione futura per Tagliacozzo: la città è con lui e lo sta dimostrando, soprattutto in questi giorni, in ogni luogo, modo o maniera».