Avezzano. Ricattano un amico con degli scatti di lui nudo, ma alla fine il giovane riferisce tutto ai genitori e scatta la denuncia. Tutto iniziò con delle offese tra i banchi di scuola tra due giovani e un ragazzo che consideravano inferiore a loro. Prima qualche battuta greve e classiche prese in giro, ma poi la situazione è degenerata. I due amici, che frequentano le medie in città, hanno pensato a un piano per ridere del loro compagno di classe. Hanno creato un falso account Facebook con una foto di una bella ragazza e hanno contattato la loro vittima. Hanno chiesto l’amicizia al giovane e subito dopo hanno iniziato a fargli credere che la ragazza del profilo falso fosse innamorata di lui. La corrispondenza digitale è andata avanti per diverse settimane fino a quando all’adolescente non sono state chieste delle foto di lui senza vestiti. Senza pensarci due volte e con incoscienza subito le ha inviate sperando di poter conquistare la giovane. Non pensava certo che una volta ottenuti gli scatti i due amici che gestivano il profilo falso potessero iniziare a ricattarlo. “Gli hanno chiesto 500 euro per non diffondere le foto”, ha raccontato agli alunni dell’Argoli di Tagliacozzo il sostituto commissario, Attilio Santella, responsabile della sezione di polizia postale dell’Aquila durante l’incontro Una vita da social, “hanno cercato di convincerlo a vendersi l’Iphone per poter avere i soldi che gli avevano chiesto”. Alla fine il ragazzo ha avuto il coraggio di sfogarsi con i genitori spiegandogli cosa era successo. Grazie all’aiuto della polizia postale sono stati rintracciati i due adolescenti mittenti dei messaggi. Gli agenti una mattina si sono presentati nelle loro abitazioni, hanno perquisito i computer e gli altri apparecchi dai quali si erano connessi ed è scattata la denuncia. La storia è stata raccontata durante la prima tappa nazionale di “Una vita da social”, la campagna educativa di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi connessi all’utilizzo della rete promossa dalla polizia di Stato nell’ambito del progetto “Generazioni connesse” del Safer internet center Italia. Ieri mattina i ragazzi delle scuole medie dell’Istituto Argoli di Tagliacozzo si sono dati appuntamento al teatro Talia dove hanno assistito allo spettacolo “Condividi” messo in scena dalla compagnia “Teatro in movimento”. Al termine dello spettacolo, che ha tenuto i ragazzi incollati alla poltrona per più di un’ora e mezza, Marco Valerio Cervellini, sostituto commissario della polizia di Stato, in servizio nella polizia postale, ha parlato agli studenti spiegando loro l’importanza dell’uso consapevole dei social e le regole da seguire per evitare di finire nella rete dei malintenzionati. Un’altra storia raccontata è quella avvenuta all’Aquila a una 13enne. La ragazza è stata contattata su Facebook da un 16enne che diceva di essersi invaghito di lei. Dopo una lunga corrispondenza i due decidono di fidanzarsi virtualmente in attesa di potersi incontrare. Lui aveva detto di frequentare un liceo del capoluogo e così delle amiche della 13enne un giorno sono andate davanti alla scuola per cercarlo. La scoperta per loro è stata amara: non solo non c’era, ma la classe che diceva di frequentare non esisteva. Qualche giorno dopo lo hanno riferito all’amica che subito ha chiesto spiegazioni al neo fidanzato. Lui ha iniziato a inventarsi tante scuse chiedendo poi alla giovane di incontrarsi. La ragazza, però, non si è fidata ha raccontato tutto alla madre ed è scattata la denuncia. Si è scoperto che dietro al profilo del 16enne c’era un 39enne che era solito adescare le adolescenti sui social.