Avezzano. E’ arrivato in via Mattarella, come da programma, il leader della Lega Matteo Salvini, giunto in città dopo la vicenda dell’occupazione di un appartamento avvenuto dieci giorni fa e sequestrato stamattina. Non sono mancati i momenti di tensione per la presenza di un gruppo di inquilini della palazzina e del quartiere, sostenitori della ragazza 24enne entrata nell’abitazione intestata a una famiglia italiana (lui marsicano e lei marocchina con cittadinanza italiana). I protagonisti della protesta hanno rivendicato la loro italianità a gran voce mostrando anche la bandiera tricolore. Hanno manifestato per tutto il tempo della visita di Salvini, rivendicando il loro atto di occupazione come una necessità ed un bisogno. Nel frattempo, i militanti ascoltavano l’intervento del loro leader. Sul posto un imponente dispiegamento di forze dell’ordine con un cordone di poliziotti a divisione dei due schieramenti. La visita è durata mezz’ora. Salvini circondato dai tanti sostenitori marsicani ha toccato i temi a lui cari di legalità, diritti e accoglienza. Una visita che si è risolta in un confronto a distanza, separato dal cordone di polizia: da una parte il leader della Lega, con i suoi sostenitori a parlare legalità, diritti e politica, dall’altra il gruppo della protesta che a gran voce ha attaccato urlando “pupazzo, pagliaccio, vieni a parlare con noi”. Salvini, che ha risposto con goliardici baci verso i suoi avversari, ha affermato: “Siamo qui per ristabilire lo stato di legalità. Ieri ci sono stati altri morti in Europa, figli del buonismo e dell’accoglienza. Il problema non è la razza o l’etnia ma il rispetto delle leggi. Non vogliamo fenomeni che tentano di fare i furbi, io mi confronto con chi rispetta le leggi. Occupare le case popolari non è un diritto. Quindi”, ha concluso, “fuori con le buone o con le cattive. Ho fatto una piccola magia ad Avezzano”, ha aggiunto, “senza che si facesse nulla. È bastato il preavviso dell’arrivo di Salvini, per sgomberare un appartamento occupato abusivamente da giorni. Ma non posso mica venire qui tutti i giorni. Penso sia necessaria una bella sveglia”. Dopo il suo intervento, il leader è stato assalito dai suoi ammiratori che lo hanno intrappolato per un selfie, ma si è tenuto ben lontano dal parlare direttamente con i parenti degli inquilini che hanno occupato la casa, rimasti a protestare, fino a quando lo hanno visto salire nella propria auto.
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