Avezzano. Si è tenuta presso la sala consiliare del Comune di Avezzano, l’adunanza dei sindaci marsicani, convocata dal presidente, il sindaco Giovanni Di Pangrazio, per un confronto sulla riforma degli ambiti distrettuali sociali. Venticinque i rappresentanti dei Comuni marsicani intervenuti all’incontro; presenti l’assessore al Sociale Fabrizio Amatilli, il direttore dell’ ANCI Abruzzo, Massimo Luciani, il vice presidente della Provincia dell’Aquila, Nicola Pisegna Orlando. La Regione Abruzzo sta determinando nuovi orientamenti per gli ambiti distrettuali e sociali: secondo quanto disposto dalla legge regionale n. 5 del 2008, gli ambiti sociali e i distretti sanitari devono coincidere. Secondo i nuovi assetti definiti in collaborazione con le aziende ASL, i distretti vengono individuati in coincidenza con quelli sanitari e a loro volta suddivisi in due ambiti sociali. Nel corso dell’incontro, il direttore dell’ANCI Abruzzo, Massimo Luciani, ha portato all’attenzione dell’Assemblea dati e criticità, prospettando alcuni degli scenari possibili e le valutazioni giunte da altre zone della regione. Tra le problematiche emerse, il fatto che la zonizzazione proposta preveda l’inclusione di comuni, in molti casi, situati a distanze considerevoli. “Già tornare alla coincidenza tra ambiti sociali e distretti sanitari è una debacle – ha rimarcato Americo Montanaro, assessore al Comune di Trasacco – ci sono voluti decenni per giungere a una separazione degli stessi. Sociale non è solo assistenza sanitaria materiale, ma anche ad esempio l’azione che fanno gli assistenti sociali nei Comuni, ci vogliono competenze specifiche, poi la società muta, le esigenze cambiano e dobbiamo fronteggiarle con gli strumenti giusti, la pianificazione deve essere fatta anno per anno. I problemi sono complessi, e vanno messi in conto, occorre una razionalizzazione che tenga conto di quanti più aspetti è possibile”. All’attenzione dei convenuti, le esperienze delle unioni dei comuni e dell’ unificazione dei servizi, i possibili schemi di zonizzazione e criteri di inclusione, le problematiche della definizione degli eventuali gestori – capofila – chiamati, come rimarcato dal sindaco Giovanni Di Pangrazio: “ ad anticipare di cassa somme rilevanti, che la Regione rimborserà a distanza di tempo, un peso insostenibile dai piccoli Comuni”. “ Abbiamo quattro bambini istituzionalizzati e i costi di ciò sono sostenuti da noi per svariate centinaia di euro al giorno – ha detto il sindaco Leonardo Lippa, sindaco di Villavallelonga – le priorità in tale riordino dovrebbero riguardare anche questi aspetti, che sono pesantissime criticità. E’ da tempo che lo chiediamo: affrontare la questione di questi costi. Ritengo questo processo un’occasione per affrontare questi elementi che sono davvero cruciali, per tutti i Comuni. Pensiamo solo se dovessimo istituzionalizzare un numero crescente di minori, con questi costi. La riforma deve toccare anche questi aspetti”. Alla luce delle perplessità che la riorganizzazione disegnata dalla Regione – relativamente all’ambito 2 Marsica 1 e all’ambito 3 Marsica 2 – ha sollevato tra gli Amministratori del territorio, il presidente Giovanni Di Pangrazio e l’Adunanza hanno espresso un indirizzo concorde, accogliendo la proposta di Mario Mazzetti, assessore al Comune di Carsoli, per la creazione di un gruppo di lavoro, chiamato a sviluppare le due ipotesi di riorganizzazione principali emerse nel corso della proficua riunione. La prima prevede la presenza di un distretto unico con un Comune capofila e almeno 5 sub-ambiti, con competenze ed autonomie da definire; il secondo l’istituzione di due distretti con una redistribuzione dei Comuni tra gli ambiti perseguendo l’ottimizzazione e l’associazione tra i Comuni omologhi. Dallo studio dei delegati dall’Assemblea , emergerà l’istanza che l’adunanza dei sindaci marsicani presenterà al tavolo di lavoro regionale. L’adunanza sarà riconvocata per la prossima settimana.