Avezzano. Piano traffico: tutto da rifare. A lanciare l’appello sono i consiglieri comunali del gruppo “Rinnovamento e partecipazione, Roberto Verdecchia, Vincenzo Paciotti e il coordinatore Lorenzo Fracassi, alla luce dell’aumento del traffico in città. “Le grida di allarme dei cittadini di Avezzano, che manifestano tutto il malcontento verso l’amministrazione che è stata incapace, non solo di proiettare la città verso il futuro, ma addirittura di fare in modo che tenesse il passo con i tempi, dovrebbero farci riflettere sullo stato disastroso in cui versa la città che è tutt’altro fuorchè la città territorio di cui avremmo bisogno. Gli ultimi a protestare”, hanno continuato i consiglieri comunali, “sono i residenti e i proprietari delle attività commerciali di via Roma per palese assenza dei parcheggi all’esterno del quadrilatero e per gli effetti negativi che esso ha prodotto in termini di traffico, sicurezza e inquinamento. Sotto accusa, giustamente, anche il passaggio a livello che paralizza il traffico, per numerose volte al giorno, (diciotto al giorno per dieci minuti) in una strada nodale per l’accesso alla città. Eppure, non ricordiamo più da quanto tempo, si stanziano nel programma triennale delle opere pubbliche 5 milioni di euro per realizzare un sottopasso o una sopraelevata in modo da evitare tutti i disagi; somma che non si capisce bene se non viene spesa per quell’opera necessaria ed indispensabile, o se viene spesa e quindi distolta con variazioni di bilancio per finanziare sagre paesane, manifestazioni rionali, eventi d’estate poi smentiti. Siamo stanchi di essere accusati come amministratori, seppur di opposizione, dell’incapacità di far fronte ai bisogni dei cittadini e siamo dispiaciuti di aver fatto parte di un amministrazione sorda, cieca e latitante; capace solo di distrarre la comunità dai reali bisogni con illusorie presentazioni di fantomatiche squadre di calcio, che hanno a nostro avviso l’unico scopo di spot propagandistici per le prossime elezioni amministrative, oramai prossime. La nostra città ha bisogno di opere infrattusturali, come la realizzazione del sottopasso o sopraelevata di via Roma, di un piano traffico efficiente, che non può ridursi ad un quadrilatero che ha messo in ginocchio numerose aziende che insistono su quelle strade; chiediamo un’immediata verifica del piano traffico, visto che sono passati dal 23 gennaio 2010 oltre 18 mesi dall’entrata in vigore e non può più considerarsi opera provvisoria ed in via di sperimentazione; siamo sconcertati per le condizioni degli accessi alla città, non solo per la rotonda posta in zona Cesolino, instabile, pericolosa, e soggetta a continui spostamenti repentini ma anche per i divisori di traffico posti ad est ed ovest di via XX Settembre per non parlare di quelli posti all’incrocio tra via Garibaldi e via XX Settembre. Non possiamo far finta di non ricordare che erano stati promessi parcheggi per 1.200 auto in più con il quadrilatero, mentre oggi i commercianti si lamentano che il numero si è notevolmente ridotto; solo questo dovrebbe farci riflettere sul fallimento di un progetto e forse pensare di ritornare indietro visto che ancora siamo in tempo. Chiediamo un atto di umiltà al sindaco, all’assessore competente ed a tutta l’amministrazione nel riconoscere gli errori commessi, a tornare sui propri passi ed a programmare, con l’ausilio anche degli amministratori di opposizione, un piano traffico, degno della sesta città d’Abruzzo e la prima nella nostra provincia, che dia slancio alle attività commerciali, che attenui i disagi ai cittadini, che renda più vivibili centro e quartieri, che incentivi la mobilità sostenibile, che riduca l’inquinamento e migliori la sicurezza urbana. Non possiamo far finta di non ricordare – concludono Verdecchia, Paciotti e Fracassi, – che il tutto era innovativo e soprattutto sperimentale, nel mentre l’80% della popolazione si lamenta così come il 95% del malcapitato utente di fuori, svariate attività hanno chiuso, mentre di contro erano stati promessi parcheggi per 1.200 auto in più con il quadrilatero; solo questo dovrebbe farci riflettere sul fallimento di un progetto e pensare concretamente di tornare indietro”.