Avezzano. Uno spazio verde dedicato alle famiglie, uno scavo archeologico aperto e niente più auto. Così diventerà la piazza di San Bartolomeo, simbolo del terremoto del 1915. L’annuncio dello scavo, del restauro e della valorizzazione del parco archeologico di San Bartolomeo, è stato dato ieri durante le celebrazioni del 101esimo anniversario del terremoto che distrusse Avezzano e la Marsica. La commemorazione è iniziata come da tradizione al memorial del Monte Salviano e poi è proseguita nell’aula consiliare davanti a numerosi rappresentanti politici, militari e della società civile. “Siamo molto soddisfatti del proficuo lavoro che è stato svolto in questo anno”, ha commentato il sindaco, Gianni Di Pangrazio, “il nostro obiettivo è quello di lasciare un segno del centenario del terremoto alla città e lo faremo con il nuovo parco di San Bartolomeo luogo simbolo del sisma del 1915”. La voce storica dell’Istituzione del terremoto, il presidente Giovan Battista Pitoni, ha raccontato che San Bartolomeo era un luogo di aggregazione, non una basilica come erroneamente qualcuno dice, ma una imponente chiesa con una piazza dove ci si ritrovava. Per questo, come proposto dall’amministrazione d’intesa con l’istituzione, tornerà a essere un luogo per le famiglie, per i bambini e per gli anziani. “Abbiamo concordato l’avvio dello scavo archeologico per aprire una finestra sulla memoria”, ha precisato la funzionaria della soprintendenza Emanuela Ceccaroni, “faremo un cantiere aperto e visitabile per permettere a tutti di viverlo, proprio come avviene già in Inghilterra da anni. Il nostro ruolo sarà quello di accompagnare i cittadini e fargli conoscere la storia della città”. L’ambizioso progetto arriva a coronamento di un anno denso di appuntamenti che, secondo il presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio: “hanno ricompattato tutta la Marsica sull’esempio di un popolo che è saputo andare oltre la tragedia ricostruendo il tessuto sociale ed economico”. Entusiasta dell’iniziativa anche il prefetto dell’Aquila, Francesco Alecci. “L’istituzione è diventata un volano non solo per celebrare questo importante avvenimento ma anche per lasciare un segno”, ha precisato, “un parco come quello che verrà realizzato ci fa riflettere perché bisogna trarre sempre spunto dal passato per vedere una proiezione nel futuro”. Il progettista, Luca Piccirillo, ha spiegato che con il parco si valorizzerà la storia dando una nuova funzionalità a un luogo oggi divenuto un parcheggio per auto. “L’intervento sarà semplice e minimale”, ha aggiunto Piccirillo, “ci sarà un ampliamento dello spazio verde esistente e la sistemazione di alcuni numeri messi in modo causale come a rappresentare il movimento del terremoto. L’area verrà illuminata di giorno e di notte, e sarà interamente pedonalizzata”. A conclusione dell’iniziativa Sergio Natalia, direttore dell’Istituzione, ha dato la parola a Gianni Letta, presidente del comitato d’onore, che ha ringraziato, uno a uno, gli attori di tutte le iniziative organizzate nell’ultimo anno. “Ringrazio tutti gli artefici del centenario del terremoto”, ha concluso Letta, “l’anno è finito, ma cambieremo lo statuto in modo da permettere al comitato di proseguire il suo lavoro”.