Avezzano. Fioriscono antenne in ogni zona della città e fioccano le proteste da parte di residenti e amministratori. Un’altra antenna questa volta del gestore Wind sarà sistemata nella frazione di Paterno e di un’altra invece che dovrebbe essere collocata nella zona di Borgo Pineta. Come già per l’antenna della Vodafone di via Monte Viglio anche per quella di Paterno la società ad aprile maggio aveva presentato la domanda per l’autorizzazione ricevendo poi l’ok dell’Arta Abruzzo e della Asl.
“In città si prosegue allo sbaraglio”, ha commentato il consigliere comunale d’opposizione, Mariano Santomaggio, “la mancata adozione di un piano, che tra l’altro io avrei condiviso, per l’istallazione delle antenne sta creando tutto questo.
In queste vicende il Comune non può dire di no, ma può indicare delle zone disponibili che siano però lontane dalle abitazioni e dalle scuole. Questa amministrazione, sempre più distratta, non si è fatta carico di creare un piano ad hoc che potesse consentire alle società di istallare le proprie antenne in dei terreni magari anche comunali con in cambio un’entrata annuale che non guasta”. Le nuove antenne stanno facendo discutere non solo per la collocazione ma anche per un iter avviato più di sei mesi fa che nessuno ha mai bloccato. Del resto le pubbliche amministrazioni possono sono prendere atto della richiesta delle varie società della telefonia mobile e verificare che ci siano tutte le autorizzazioni. “Tutti, ormai, usiamo i cellulari ed è chiaro che gli apparati di diffusione del segnale debbano essere realizzati e istallati”, ha precisato Alfredo Chiantini, avvocato ed ex amministratore, in una lettera aperta inviata agli amministratori della città, “lo scotto che dobbiamo pagare per avere la tecnologia mobile a portata di mano. Mi permetto di obiettare su dove vengano istallate queste antenne. È possibile che si conceda l’occasione di costruire – con un palo di 25 metri – nel mezzo di un campetto di calcio che, seppur privato, essendo di proprietà delle Ferrovie, è stato fino ad oggi il luogo di svago di moltissimi cittadini, italiani e ultimamente anche stranieri? Ancora, che città immaginano i nostri amministratori? Quale è il concetto di sviluppo urbano di Avezzano? Del resto, spostandola di soli 30 metri il palo sarebbe sicuramente meno impattante. So bene che i problemi sollevati dalla localizzazione di queste opere, potenzialmente sgradite ai residenti, sono complessi e incerti e a essi è opportuno avvicinarsi integrando informazioni, valori e punti di vista collocati a diversi livelli e che coinvolgono molteplici attori e istituzioni. Ma è opportuno affrontare questi temi con molta trasparenza e flessibilità”.