Tagliacozzo. Nelle indagini sul delitto di Marco Callegari (46) sarebbe al vaglio anche l’ipotesi di un omicidio preterintenzionale. La posizione di Pietro Catalano (47) potrebbe alleggerirsi se la difesa riuscisse a dimostrare un delitto avvenuto durante una rissa e a seguito delle lesioni personali provocate. Fino a oggi si era parlato, infatti, di omicidio volontario vagliando la possibilità che fosse stato anche premeditato. Dall’autopsia è emerso che La vittima era stato colpito una prima volta al ginocchio, dove la pallottola è rimasta bloccata, successivamente un colpo sarebbe andato a vuoto, mentre il terzo, quello letale, avrebbe raggiunto il cuore. Catalano, secondo la difesa, ha invece riportato delle ferite alla testa dove sarebbe stato colpito più volte, forse quattro, con delle martellate. I colpi di martello sarebbero ovviamente stati messi a segno prima del colpo di pistola mortale. Sono questi gli elementi su cui le parti stanno lavorando e su cui stanno indagando i carabinieri della compagnia di Tagliacozzo coordinati dal sostituto procuratore Vincenzo Barbieri, titolare dell’inchiesta. Indagini anche sul movente della lite e dell’incontro. Tutto sarebbe cominciato dalla mattina con le minacce da parte di Catalano che avrebbe ostentato la pistola a Callegari. Dopo pranzo, quando la vittima era ancora a tavola con degli amici di Roma che erano andati a trovarlo, sarebbe arrivata una telefonata da Pietro Catalano in cui chiedeva un incontro prima in vicino al laghetto, poi (dopo il rifiuto di Callegari che sembra temesse di essere ucciso e gettato nell’acqua), in un maneggio della zona per chiarire questioni legate alla morte di un cane. Catalano sembra sostenesse da tempo che fosse stato proprio Callegari l’autore dell’uccisione con avvelenamento del suo cane. Ma gli inquirenti sarebbero convinti che alla base dei contrasti ci fossero anche altre motivazioni su cui ancora non ci sono chiarezze. Determinante saranno i provvedimenti che verranno adottati nei confronti delle altre persone coinvolte, tra cui i quattro romeni già ascoltati e gli altri quattro ancora ricercati.