Avezzano. Che la nostra zona non abbia chissà quale vocazione turistica è un dato di fatto, ma tenere chiuse anche quelle poche strutture in grado di ospitare i visitatori attratti dal nostro glorioso passato, secondo me è pura follia. Qualche settimana fa un gruppetto di turisti canadesi mi chiese cosa potessero visitare ed io gli ho consigliato, come mia abitudine, le quattro cose che ritengo più meritevoli: Alba Fucens, l’emissario del Fucino di Borgo Incile, il castello di Celano e l’AIA dei Musei (l’ex mattatoio). Potete ben immaginare il mio stupore quando mi hanno chiamato per dirmi che quest’ultimo era chiuso. Adesso che però ho fatto luce su diversi aspetti, voglio condividere il punto della situazione con tutti i concittadini. L’Aia dei Musei aprì al pubblico il 1° maggio 2012, appena tre anni fa. Il comune firmò una convenzione temporanea di due anni con un’associazione culturale locale, promettendo che nel frattempo avrebbe trovato una soluzione di gestione più adeguata. Quando a gennaio 2014 quella convenzione scadde, la gestione tornò in capo al comune che però nel frattempo non aveva provveduto a trovare alcuna soluzione. De Angelis, assessore alla cultura della giunta Di Pangrazio, rassicurò tutti dicendo che il servizio sarebbe stato garantito senza alcuna interruzione, né riduzione delle attività culturali, ma con un discreto risparmio per le casse dell’Ente. Peccato che non sia andata esattamente così e a distanza di oltre un anno dalla chiusura, non sia ancora così. Sembra infatti che questa “gestione più adeguata” non sia più stata trovata e un museo dotato di strutture multimediali all’avanguardia e che in venti mesi aveva accolto quasi quattromila persone, sia ancora chiuso al pubblico. La conferma arriva direttamente dalla segreteria del sindaco, dove continuano a ripetere che si sta ancora cercando questa “gestione adeguata” ma che nel frattempo è possibile visitare il museo previo appuntamento da prendere tramite e-mail o telefono. E’ scontato dire che sulla targa posta affianco al lucchetto che serra il cancello del museo, c’è ancora il vecchio orario d’apertura ma nessuna traccia di questo fantomatico numero di telefono né dell’indirizzo e-mail. A conti fatti è impossibile per chiunque visitare questa struttura, ma se in funzione della trasparenza i numeri delle visite al museo da gennaio 2014 a oggi venissero resi noti, sarei felicissimo di essere smentito. Non è mia intenzione approfondire gli aspetti politici del perché il consiglio comunale, unico organo deputato a stabilire le modalità di gestione delle strutture pubbliche, non abbia ancora trovato una soluzione all’apertura continuativa di una struttura simile, ma continua ad essere parecchio imbarazzante per un Avezzanese non poter consigliare nulla ai turisti, che non sia fuori città. Tutto questo è inaccettabile in una zona come la nostra che si conferma ricchissima dal punto di vista archeologico, ma afflitta ancora da una scarsa lungimiranza sul turismo, un settore su cui invece tante altre amministrazioni, nonostante le minori risorse economiche a disposizione, stanno fortemente puntando come cardine per lo sviluppo del territorio. Francesco Proia