Celano. I Consiglieri del Pd: “Decisione del TAR: è allarme sul bilancio”. L’esclusione della ditta marchigiana dall’impianto fotovoltaico di Celano Paludi porterebbe automaticamente nelle casse del Comune 16milioni di euro in meno in 20 anni. La seconda classificata, la Toto, darebbe infatti meno incentivi al Comune. “La vicenda del parco fotovoltaico di Celano ora si complica”, hanno spiegato Antonello Di Stefano, Carlo Cantelmi, Aniceto Ciaccia, Calvino Cotturone, Nazareno Tiberi e Daniele Bombacino, noi consiglieri del Pd esprimiamo grandissima preoccupazione sia per le sorti dell’appalto che per le ricadute che già si stanno determinando e si potrebbero determinare sul bilancio comunale. Nonostante tutto quanto è accaduto siamo stupiti da come il sindaco di Celano, di fronte ai gravi rischi che stiamo correndo, continui a minimizzare i fatti. Quasi che non si renda conto della situazione. Noi in più occasioni, in questi anni, ci siamo raccomandati all’Amministrazione di gestire con la massima attenzione e competenza questa importantissima procedura d’appalto. Adesso non possiamo fare altro che rinnovare l’appello al Sindaco di agire nell’interesse esclusivo del comune, valutando ogni conseguenza delle azioni che si andranno a compiere. Già oggi le conseguenze del ritardo della realizzazione del Parco fotovoltaico e il mancato introito delle somme spettanti al Comune ha paralizzato l’attività delle’Ente. Infatti il disastrato e mal gestito bilancio del Comune ha assoluto bisogno dei proventi della caparra del fotovoltaico, almeno per sopravvivere. All’inizio dell’anno le casse comunali hanno registrato un disavanzo di 145mila euro nonostante che Piccone abbia già utilizzato i 632mila euro di avanzo dell’anno 2012, gli 830mila euro di anticipo del fotovoltaico, i 594mila euro derivanti dai fondi CIPE destinati alla ricostruzione post-sisma, i 381mila euro dei MAP ancora da restituire alla Protezione Civile. Ad oggi il Comune riesce a sopravvivere solo grazie ai soldi presi in prestito dalla banca. Per questo tutti speravamo e speriamo ancora nei soldi del fotovoltaico come unica risorsa in grado di evitare la bancarotta al comune di Celano. Per questo siamo preoccupati di come verrà gestita la fase successiva alla sentenza del TAR. Perché eventuali ulteriori errori e sottovalutazioni esporrebbero il Comune a conseguenze gravissime, non più riparabili dal punto di vista economico. Piccone in questi anni con le clientele e gli sprechi ha prosciugato le casse del Comune senza lasciare nulla alla Città. Nessun investimento, nessuna opera realizzata, nessuna attenzione per il sociale e le classi più deboli. Una città totalmente abbandonata e purtroppo aggrappata solo all’esito positivo del parco fotovoltaico”.