Carsoli. Un gruppo composto da 13 speleologi e 2 speleosub (Sergio Agnellini e Francesco Papetti) del Gruppo Grotte e Forre Abruzzo è sceso fino al fondo della Grotta Grande del Cervo a Pietrasecca nel comune di Carsoli (AQ) per eseguire la prima ricognizione speleo subacquea del lago terminale.
La spedizione è stata organizzata e condotta dal Gruppo Grotte e Forre Abruzzo sotto la guida di Guglielmo Di Camillo e Umberto Alegiani in collaborazione con Il Gruppo Grotte e Forre CAI Carsoli e del WAC (World Activity Club di Francavilla al Mare) grazie al sostegno del Comune di Carsoli e dell’Ente Gestore della Riserva Naturale Grotte di Pietrasecca. La Grotta Grande del Cervo, scoperta nel 1984 da un gruppo di speleologi del GS CAI Roma, costituisce uno dei complessi carsici più importanti della regione, anche per i numerosi studi sulla sismo tettonica e la paleo sismica.Ha una lunghezza di circa 1800 m ed una profondità complessiva di 113 m. Lo sviluppo della cavità è di tipo sub-orizzontale, quindi senza grandi verticali, ma la progressione al suo interno è resa comunque difficoltosa per la presenza di acqua, fango e diversi passaggi su corda, soprattutto nella seconda parte della grotta dopo il passaggio della strettoia. A 7 ore dal momento in cui gli speleologi sono entrati in grotta, sulla piccola spiaggia a bordo del lago sono state calate le attrezzature speleo subacquee e qui i 2 speleosub si sono preparati all’immersione. Dopo aver agganciato la sagola sulla riva i 2 si sono immersi cominciando l’esplorazione del lago alla ricerca di un possibile passaggio verso altri rami della grotta. Nel corso dell’immersione sono state eseguite delle riprese subacquee anche se, purtroppo, la visibilità inizialmente buona è divenuta subito scarsa per il sollevamento dei sedimenti fangosi presenti sia sul fondo che sulle pareti del lago. Sono state comunque eseguite una serie di osservazioni riguardanti la forma della cavità che contiene il lago e la presenza di alcune fessure, che però risultano troppo strette per il passaggio di una persona. La temperatura dell’acqua di circa 12 gradi ha consentito loro di rimanere immersi per almeno 20 minuti. Una volta conclusa l’esplorazione i 2 speleosub si sono cambiati ed è ricominciata la faticosa risalita verso l’uscita della grotta, raggiunta quando ormai era notte. Il cielo stellato ha salutato gli speleologi entrati in una mattina di sole e usciti al buio stanchi, bagnati, ma soddisfatti dell’impresa compiuta e con la mente colma delle sensazioni e delle emozioni vissute in questa lunga giornata in grotta. Questa prima esplorazione è solo il primo passo verso una esplorazione approfondita della grotta alla ricerca di possibili proseguimenti e nuove gallerie in uno dei complessi carsici più importanti d’Abruzzo.