Avezzano. L’Associazione tartufai della Marsica, in prima linea per la lotta contro l’uso selvaggio dello zappetto nelle montagne che custodiscono il “tesoro nero” della nostra terra. Questo lo spirito con il quale l’A.T.M. ha organizzato il convegno dove sono intervenuti l’assessore regionale alle Politiche Agricole e Forestali, Mauro Febbo, il consigliere Regionale III° Commissione Agricoltura, Emilio Iampieri e il presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo che, insieme al funzionario agronomo della Regione, Dott. Gabriele De Laurentiis e al presidente dell’A.T.M., Filippo Pandoli hanno affrontato i punti più salienti della nuova legge sul tartufo, la quale ha permesso la regolamentazione di un settore che da troppo tempo aspetta delle norme specifiche, con l’intento di scongiurare la fine di uno dei prodotti, fiori all’occhiello del nostro territorio.
“Un appuntamento che abbiamo fortemente voluto nella Marsica – ha dichiarato il presidente A.T.M., Pandoli, – per disquisire ed interagire, insieme ai tecnici e agli amministratori che si sono occupati della legge, sugli aspetti che interessano i tartufai: dalla tassa annuale all’uso improprio dello zappetto, dalla vigilanza nelle nostre montagne con l’eventuale introduzione delle sanzioni penali, alla difesa del tartufo come bene di tutti. Prodotto che può divenire una reale opportunità di lavoro per i giovani, sul quale investire e puntare come motore dell’economia della provincia dell’Aquila e dell’intero Abruzzo”.
Grande partecipazione ed interesse dei presenti alle tematiche che l’Assessore Febbo, il consigliere Iampieri e il presidente Del Corvo hanno sviluppato, concordi sul fatto che il comparto del tartufo necessita di un vero e proprio salto culturale, in grado di incrementare e disciplinare la commercializzazione del tubero più ricercato, venduto in tutta Italia. Ed così, che si auspica, come spiegava il presidente Del Corvo “la realizzazione, in un futuro prossimo, di un’asta online dove i nostri tartufi vengano venduti in tutto il mondo”, valorizzando la nostra terra, madre di uno dei frutti più pregiati.