Civitella Roveto. Si chiude la pagina nera per le castagne marsicane e tornano numeri importanti per la produzione delle roscette e dei marroni. La mosca cinese è stata sconfitta e ora si pensa solo a tutelare i castagneti e valorizzali. A distanza di quattro anni dall’inizio della battaglia della Marsica contro il parassita che aveva divorato interi castagneti si iniziano a raccogliere i primi frutti del lavoro. “A quattro anni da quando abbiamo aderito al progetto di lotta biologica, nello specifico la creazione del centro di moltiplicazione, unico in Abruzzo e l’immissione in natura dell’insetto antagonista, quest’anno grazie ad una buona stagione e ad un buon insediamento dell’antagonista “ Torymus sinensis” possiamo dire con evidenza e dati scientifici di aver invertito la tendenza negativa che affliggeva i nostri castagneti dall’avvento del Cinipide Galligeno del Castagno”, ha commentato Marco Giovarruscio, presidente associazione castanicoltori Valle Roveto, “tecnicamente nel mese di febbraio, facendo dei sopralluoghi nei siti di rilascio, in collaborazione con il Servizio Fitosanitario Abruzzese abbiamo reperito dati scientifici che ci hanno fatto constatare un buon insediamento dello stesso. Questo indice di insediamento ci da un banco di riscontro pratico nella produzione e qualità del frutto, quest’anno con molta soddisfazione e grazie alla collaborazione di Comuni e proloco della Valle Roveto possiamo festeggiare negli eventi delle sagre il ritorno di produzione e qualità del nostro prodotto di eccellenza il Marrone della Valle Roveto roscetta. All’inizio del mese l’associazione ha partecipato anche a un concorso al padiglione del ministero dell’agricoltura all’Expo di Milano con il “pane del brigante” a base di castagne e frutta secca della Valle Roveto”. Stessa cosa accade nella Marsica occidentale dove nei boschi di Carsoli e Sante Marie sono tornate le castagne.