Avezzano. La biblioteca dell’Istituto Comprensivo Collodi – Marini organizza la presentazione al pubblico del libro dal titolo “Athìnganos – Zingari. Arte e baratto” di Bruno Morelli. L’appuntamento è per venerdì nella sede di via Bolzano. A dare il benevnuto sarà monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes (C.E.I.) Roma. Interverranno poi Gianluca Bellisomo della casa editrice universitaria Anicia – Roma, e Pino Veri giornalista.
Bruno Morelli darà lettura di poesie inedite intervallate da brani musicali e saranno proiettate alcune opere pittoriche scelte tra quelle citate nel capitolo “Storia dell’arte”: dipinti eclatanti che recano il tema “zingaro” (come La Tempesta del Giorgione, La Buona Ventura di Caravaggio, La Zingarella del Boccaccino). “Athingànos” è un libro di approfondimento della cultura romanì, cioè dei rom abruzzesi. Analizza essenzialmente tre segmenti cruciali della esistenza del popolo rom: la storia, l’arte e l’economia, lo svisceramento cioè di quei punti scarsamente trattati in precedenza ma fondamentali nella ricostruzione di un’identità spesso relegata ad ambiti esclusivamente sociologici. Unica nel suo genere, tale etnia è trasversale a molte civiltà con le quali è venuta in contatto. “Gente del mondo” il cui cammino si insinua tra le pieghe della storia in senso esteso; affonda le proprie radici nella terra di tanti popoli traendo linfa dalla medesima “madre terra” conservando se stessa, assomigliando a tutti.
Nel libro c’è un capitolo sull’origine, studio e ricerca della radice termino-logica della parola zingaro, cioè athinganoi (in greco intoccabile), seguendo la sua trasformazione evolutiva nella storia fino ai tempi nostri. Uno sui mestieri, da quelli antichi legati al nomadismo, ai più svariati e poco conosciuti dal grande pubblico strategici tuttavia nel preser-vare l’integrità rituale nella tradizione della cultura d’appartenenza. E uno sull’arte pittorica internazionale riflette l’immagine dello zingaro in moltissime opere celebri che tutt’oggi ammiriamo nei musei di tutto il mondo. Dipinti che sin dal Medio Evo fino all’Arte Moderna hanno immortalato valori e verità ma anche difetti del popolo più controverso e perseguitato.