Avezzano. Le vacanze? Decidiamole in base all’Imu. Gli acquisti per la nuova stagione? Dipendono dalla seconda rata dell’Imu. I regali di Natale? Prima paghiamo il conguaglio dell’Imu e poi si vedrà. Sono queste le risposte dei marsicani, e degli italiani, che ormai decidono la loro vita in base alla nuova imposta municipale unica. La tassa sul mattone inserita dal governo Monti per risollevare le sorti dell’Italia sta mettendo a dura prova le tasche dei cittadini. Nella Marsica, stando ai numeri forniti dal Centro giuridico del consumatore, guidato da Augusto Di Bastiano, sono stati versati per la prima rata oltre 16milioni di euro. A contribuire in larga parte a questa prima fetta dell’Imu è Avezzano con oltre 5milioni e 600 mila euro, parte dei quali,
3milioni 399mila euro, restano nelle casse Comunali, mentre quello che contribuisce meno è Bisegna con appena 46mila euro. Ma ad avere la meglio dall’Imu sono i paesi turisticamente più attivi che grazie al rapporto numero abitanti seconde case si classificano tra i Comuni che contribuiscono maggiormente ad alzare la percentuale dell’imposta versata. Il record va a Cappadocia che con 553 abitanti riesce a versare 637mila euro. Cifre importanti che ritroviamo anche in altri paesi della Marsica occidentale come Oricola, Sante Marie, Rocca di Botte, Scurcola e Tagliacozzo, e alcuni a ridosso del Parco Nazionale d’Abruzzo, Ortona e Bisegna.
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