Avezzano. “La soppressione dell’Arssa è frutto dello svuotamento delle aree interne di cui si sono resi complici anche i consiglieri marsicani di maggioranza”. Questo il bilancio presentato ieri mattina dal vice presidente del Consiglio regionale, Giovanni D’Amico, e dal consigliere, Giuseppe Di Pangrazio. Un triste epilogo per quello che era da sempre un punto di riferimento per l’agricoltura marsicana e per l’economia del territorio. “Si é consumato l’ennesimo massacro al territorio marsicano che ha visto protagonista un ente fondamentale per lo sviluppo del territorio marsicano”, ha spiegato il consigliere regionale del Pd, Di Pangrazio, “è un vero e proprio scippo che viene fatto su un ente che andava protetto. La maggioranza con voto favorevole anche dei consiglieri della Marsica ha cancellato l’Arssa, grazie a una legge di riforma che in realtà è di soppressione. Abbiamo presentato degli emendamenti all’articolo 3 con il quale avevamo previsto una struttura speciale di supporto ma non é stata possibile realizzarla. Abbiamo dovuto ripiegare chiedendo di lasciare all’Arssa due o più servizi, con l’aggiunta della ricerca e dello sviluppo e della green economy.
Queste proposte sono passate ma ora la maggioranza deve metterle in pratica. Abbiamo puntato i piedi anche sui beni che devono restare inalienabili perché rappresentano la storia di questo territorio. Vogliamo puntualizzare che questo territorio é ricco di consiglieri regionali che si dovrebbero occupare di salvaguardare quello che c’é e non favorire la spoliazione della Marsica”. L’incertezza del futuro lavorativo dei 100 dipendenti preoccupa i rappresentanti istituzionali che più volte hanno tentato di proporre nuove riorganizzazioni che potessero rilanciare l’Arssa e scongiurare la soppressione. “Avevamo chiesto un rinvio della votazione per trovare altre soluzioni ed evitare la cancellazione dell’Azienda regionale per i servizi di sviluppo agricolo”, ha precisato D’Amico, “ma la maggioranza doveva chiudere e votare per non rinominare un commissario. L’area interna sta rimanendo vuota a vantaggio dello scivolo dell’asse verso la costa. La riorganizzazione dell’Arssa a nostro avviso doveva essere vincolata da regole precise. L’emendamento da noi proposto, poi firmato dalla maggioranza, deve essere preso in esame quando si andrà a discutere in sede sindacale il sistema di riorganizzazione. All’Arssa resteranno due o più servizi che potrebbero anche portare a un potenziamento dell’Azienda. Le nostre proposte di accorpare l’Arssa e il Crab e trasferire alcuni poteri al Consorzio di Bonifica, sono state del tutto trascurate”, ha continuato D’Amico, “per questo abbiamo votato contro la legge di soppressione dell’Arssa. Stiamo diventando la periferia di questo nuovo sistema che sta svuotando le aree interne. Il territorio prima o poi chiederà spiegazioni ai rappresentanti istituzionali marsicani. Noi consiglieri del Pd abbiamo ottenuto che venisse scritto ciò che la legge non prevedeva e siamo pronti a lavorare per la riorganizzazione dell’assessorato che riguarderà da vicino tutti i dipendenti”.