Avezzano. Scopo di questa rubrica è quello di proporre qualcosa da leggere, perché non c’è niente di meglio che passare del tempo di un buon libro. Pensiamo al nuovo lavoro di Alessandro Bertante, “Gli ultimi ragazzi del secolo”, Giunti 2015. È la storia di un viaggio estivo in Croazia che porta il protagonista, insieme a un amico, fino a Mostar e a Sarajevo, nei luoghi dove da poco si è conclusa una guerra che ha fatto strage di vittime civili. Attraversando con una Panda le montagne bosniache, così simili ai nostri Appennini, Bertante racconta con pagine toccanti e di grande impatto narrativo le devastazioni e le paure del conflitto balcanico, una storia che ci riguarda più di quanto siamo in grado di capire. Questo avventuroso percorso di formazione serve da perno per mettere in relazione, come una specie di correlativo oggettivo, il conflitto nei Balcani con la generazione del protagonista, cresciuta nei favolosi anni ’70 e ’80 con le canzoni, i film, l’abbigliamento, l’esplosione della tv commerciale, Drive In e i paninari, la new wave e i centri sociali, fino alla mattanza delle droghe pesanti e alla tragedia dell’Aids. Un buon romanzo di formazione che permette ai più giovani di conoscere anche la generazione dei loro padri. Il secondo libro che proponiamo è il nuovo lavoro di Luis Sepulveda, “Storia di un cane che insegnò ad un bambino la fedeltà”, una favola moderna sul valore della fedeltà e della solidarietà, e sul rispetto per la terra che abitiamo e per tutti gli esseri viventi che la popolano. Il protagonista è un bambino mapuche, fiera popolazione cilena che da sempre abita quelle terre; il cane è il suo compagno di giochi, e il piccolo stringe con lui un intenso legame di amicizia… Un racconto avvincente, interessante e coinvolgente, scritto in uno stile fluido e piacevole alla lettura. E soprattutto un libro adatto a tutte le età…
E per finire, suggeriamo la lettura di un classico della letteratura mondiale: “Narciso e Boccadoro”, di Herman Hesse. Un romanzo antico e moderno allo stesso tempo, capace di farci porre le domande più scomode e indurci a indagare il nostro inconscio alla scoperta del nostro vero io. Ricordando che l’importante è leggere, leggere, leggere. Leggete ciò che volete e buona lettura a tutti.
Maria Assunta Di Crescenzo
professoressa di Lettere
*articolo pubblicato su Yawp, giornale scolastico del Liceo scientifico Marco Vitruvio Pollione