Avezzano. Braccio di ferro tra la Barilla e la marsicana Italy fashion per la battaglia dei cuscini. L’azienda avezzanese che produce biscotti che si rifanno nei colori e nelle forme a quelli della Barilla – Abbracci, Pan di stelle, Gocciole – deposita il marchio “Cuscino biscotto”. Dopo qualche tempo i titolari vengono invitati direttamente nella sede della Barilla che inizialmente sembra gradire il progetto dei marsicani, ma poco dopo ci ripensa e comunica alla Italy fashion che non può più produrre i suoi biscotti cuscino. La creazione però non si ferma e lo scorso anno l’azienda riceve una nota dall’ufficio legale della Barilla che invita gentilmente gli abruzzesi a smetterla di imitare i loro prodotti. Il business intorno ai cuscini è però ormai grande e così i marsicani cambiano nomi e cercando di cambiare dei piccoli particolari. La vicenda legale va avanti e approda in tribunale dove il giudice stabilisce che l’azienda marsicana non potrà utilizzare i nomi dei biscotti della Barilla ma le forme sì. I problemi però per la Italy fashion non finiscono perché riceve continui attacchi al sito internet fino a quando è costretta a denunciare il fatto, e la Barilla arriva direttamente ad Avezzano con due ufficiali giudiziari per sequestrare i cuscini che hanno i nomi dei loro biscotti. Secondo i responsabili dell’azienda, però, non ha ritenuto che ci fossero violazioni e non ha sequestrato nulla. La guerra dei cuscini, che ha animato le serate di migliaia di studenti e giovani, non accenna a finire. “Il Giudice, con l’Ordinanza che molti di voi hanno avuto modo di leggere, pur avendo accolto alcune delle domande avanzate da Barilla, non ha vietato la commercializzazione e produzione della nostra linea di Cuscini a marchio “Cuscino Biscotto” non riconoscendo, al momento, alcuna esclusiva di Barilla su quelle forme, che fosse compatibile con la disciplina in materia di Codice della Proprietà Industriale”, hanno spiegato dall’azienda marsicana, “pertanto possiamo ancora vendere i nostri Cuscini e con essi farvi emozionare, poiché nessun ordine di inibitoria alla loro produzione e commercializzazione è stato emesso dal Tribunale di Milano. Come già anticipato, di questa vicenda giudiziaria avremmo largamente preferito non parlarne, anche perché il Giudice di Milano, accogliendo le nostre difese, aveva vietato che il testo dell’Ordinanza fosse pubblicato, ciò che purtroppo, in violazione di quel divieto, sta accadendo in queste ore. Negli ultimi giorni il nostro Studio Legale sta intimando la rimozione di quei contenuti che riprendono impropriamente il contenuto dell’Ordinanza e che dichiarano erroneamente che non potremmo continuare a farvi emozionare con i nostri Prodotti, fatti in Italia, fatti a mano, fatti con amore. Abbiamo inoltre proposto Reclamo contro quella parte dell’Ordinanza che non ha tenuto conto della documentazione agli atti, nell’ambito della quale Barilla ci aveva esplicitamente autorizzati a commercializzare quelle forme, salvo poi azionare diversi contenziosi nei nostri confronti. Anche Barilla ha proposto Reclamo, evidentemente continuando a ritenere – a nostro avviso in modo ingiustificato – che, nonostante i supermercati ed il web siano invasi di prodotti identici alle forme dei biscotti che anche essa commercializza, a noi non sia consentito farne uso, tra l’altro in un settore merceologico che fino a quando Barilla non ci ha conosciuti, nel lontanto 2013, non aveva mai esplorato. Barilla, recentemente – nei giorni in cui una violenta alluvione ha duramente colpito l’Italia e la città dove abbiamo il nostro magazzino (Prov. de L’Aquila) – ha dato seguito all’Ordine di inibitoria emesso dal Tribunale di Milano, tentando di sequestrare i nostri Prodotti: anche l’Ufficiale Giudiziario ha ritenuto che i prodotti presenti nei nostri magazzini non avessero alcuna attinenza con i biscotti di Barilla. Secondo il Tribunale di Milano, infatti, non possiamo in alcun modo utilizzare le denominazioni che richiamino i nomi dei biscotti di Barilla in abbinamento con le forme dei biscotti che anche Barilla commercializza. Anche se le denominazioni dei nostri prodotti erano state cambiate molto tempo prima rispetto a quando ciò è stato stabilito dall’Ordinanza, rispettiamo la Giustizia e tenteremo di attenerci scrupolosamente alle indicazioni date dal Magistrato, nonostante stiamo fronteggiando quotidianamente un attacco hacker sui nostri siti web, il cui risultato – purtroppo – è tale per cui molti di quei nomi, di cui ci è stato inibito l’uso, vengono forzatamente “inseriti” nei nostri siti ed associati alle forme che sono oggetto di Giudizio. Rispetto a tale circostanza, in questi giorni, stiamo valutando di sporgere denuncia contro ignoti, perché venga fatta chiarezza sull’origine e consistenza di queste attività che molte volte hanno portato al blocco dei nostri siti web, con inevitabili danni. Prima che Barilla ci coinvolgesse in questa guerra giudiziaria, con risvolti tipici dei migliori film americani, i nostri Prodotti erano stati apprezzati a più livelli aziendali di Barilla. Addirittura il Presidente dell’Associazione delle Industrie del Dolce e delle Paste Italiane, Paolo Barilla, aveva ricevuto un nostro cuscino quale simpatico omaggio da parte del suo Staff. I Cuscini Biscotto erano e sono ancora pubblicizzati all’interno delle pagine Facebook ufficiali Pan di Stelle di Barilla. Ci sentivamo, dunque, legittimati e riconosciuti da tutta la Barilla ed anche dalle più alte cariche sociali. È ovvio che, su queste basi e con questi presupposti, le cause intentate da Barilla, la quale tra l’altro mira incomprensibilmente, ad annullare il nostro marchio “Cuscino Biscotto”, che con essa non ha alcun collegamento, è stata per noi una doccia fredda. Accanto ad un colosso multinazionale come Barilla, la nostra Azienda, a conduzione familiare, è davvero un puntino nello spazio, un granello di sabbia nel mare, con disponibilità economiche e forza comunicativa assai inferiore. Continueremo però a difendere la nostra Attività con lo stesso amore e passione con cui realizziamo i Cuscini che avete nelle vostre case, almeno fino a quando ciò ci sarà consentito e potremo fare fronte alle enormi spese che comportano procedimenti giudiziari come quelli in cui siamo coinvolti, nostro malgrado. Ci difenderemo anche da chiunque impropriamente ci arrechi un danno, comunicando all’esterno notizie erronee e distorte circa il contenuto dei provvedimenti Giudiziari che ci riguardano, senza tra l’altro interpellarci. Lo faremo perchè crediamo in ciò che facciamo e perchè grazie a noi, qualcuno ancora crede nel vero Made in Italy e nei veri prodotti Italiani. Abbiamo fiducia nell’Italia, un Paese in cui vogliamo ancora investire risorse e fatica; l’Italia che amiamo, anche quando la più grande azienda italiana, con fatturati da capogiro, cerca di annientare ed escludere completamente dal mercato una microscopica realtà come la nostra”.