Avezzano. “Alla stregua di una delle più profonde crisi economiche sanitarie e sociali che sta colpendo la nostra regione (e nazione), a concludere il danno, ci si è messa anche la beffa, politica”.
All’indomani dal “pasticcio dei colori” in cui è finito l’Abruzzo tornato prima del tempo “arancione” e poi rifinito per la giornata di oggi nell’area rossa, a parlare è Riccardo Savella, avezzanese, presidente della Federazione Moda Italia L’Aquila.
“Proprio così”, insiste il rappresentante della Federazione Moda Italia L’Aquila, “in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, non bastava l’oggettiva difficoltà operativa di chi sta continuando, nonostante tutto e tutti, a profondere sforzi e portare avanti interi comparti economici, ci mancavano i cavilli, o meglio ripicche burocratiche: la differenza esistente fra i diversi attori del comparto economico e politico risulta sempre più marcata e la sensazione di essere ‘agnelli sacrificali’ sempre più forte”.
Le attività commerciali hanno assistito in silenzio all’evolversi della pandemia con la speranza di poter riaprire il prima possibile, nel completo rispetto delle regole, e nonostante questo si deve cedere il passo a decisioni che non prendono in considerazioni le ripercussioni che generano e che vengono pagate a caro prezzo, non può che essere questa la lettura di quanto stiamo vivendo!
Non c’è volontà di entrare nei meriti di decisioni, forse dettata da strategie politiche o semplicemente da volontà di protagonismo di chi sa che non pagherà nessun prezzo per le decisioni prese, ma sappiamo per certo, cosa vuol dire chiudere le attività commerciali per circa un mese e chiudere un sabato di dicembre alle porte del Natale:
come si potrà chiedere al comparto economico di avere fiducia nelle Istituzioni se queste continuano a non averne nei confronti delle prime?
Unica certezza di questo periodo riguarda chi sarà a pagare per tutto questo:
ad avere la peggio, ancora una volta, saranno gli esercenti che nelle loro casse continueranno a scavare il fondo; lo stesso fondo che il Governo tutto, dallo Stato alle Regioni, continua a raschiare per demagogia politica, con totale assenza di rispetto per uno dei fondamentali diritti costituzionali quello del lavoro e per un intero comparto che chiede solo di poter procedere nel completo rispetto delle regole, dallo stesso Stato imposte.
Non è più tollerabile rimanere in silenzio di fronte a quanto stiamo vivendo:
il nostro settore merita rispetto e se per averlo si devono portare avanti azioni forti, bene…
Anche in questo caso saremo pronti a farlo!