Castellafiume è stato tra i paesi abruzzesi dove più a lungo ha resistito la presenza degli zampognari, legata soprattutto a varie generazioni della famiglia Musichini. La storia dei Musichini è stata recentemente ripresa nel libro di Antonio Bini, “Li chiamavano pifferari: zampognari mito dell’Abruzzo pastorale” , edito da D’Abruzzo, che ricostruisce, soprattutto le testimonianze dei viaggiatori del Gran Tour, la straordinaria influenza artistica e musicale esercitata nel settecento e ottocento da questi singolari pastori musicisti. Il libro sarà presentato a Castellafiume il 22 agosto 2014, alle ore 17:30, in Piazza dell’Emigrante, in Borgo Fonte Vecchia, su iniziativa del Comune e dell’Associazione Culturale Zampogne d’Abruzzo. L’incontro sarà introdotto da Aurelio Maurizi, cui seguirà il saluto del Sindaco, Domenico Mariani. Oltre all’autore, interverranno don Ezio Del Grosso, già parroco di Castellafiume, che ricorderà la tradizionale presenza degli zampognari nei riti religiosi fino all’inizio degli anni ottanta e Ciriaco Panaccio, presidente dell’Associazione Culturale Zampogne d’Abruzzo, il quale ha tenuto a dichiarare “il valore simbolico per l’Associazione, impegnata in questi ultimi anni nel rilancio dello strumento, essere presente a Castellafiume e rendere omaggio alla famiglia Musichini”.Va ricordato che una zampogna costruita oltre un secolo fa, appartenente ai Musichini, è stata esposta nei mesi scorsi nella mostra “Nell’anima l’eco delle zampogne” , organizzata a Pescara, presso il museo casa natale di Gabriele D’Annunzio. Alcuni pannelli della mostra saranno visibili nel corso dell’incontro che sarà concluso con l’intervento musicale di Ciriaco Panaccio (zampogna) e Matteo Di Matteo (ciaramella). L’evento potrà essere seguito anche da molti emigranti che in questo periodo estivo rientrano nel proprio paese d’origine. Tra gli emigranti dell’Italia post-unitaria non mancarono gli zampognari. Il libro di Antonio Bini, segnala il caso singolare di Antonio Musichini emigrato in Francia, ad Avignone,come tanti altri da Castellafiume e dai vicini paesi di Capistrello e Canistro, il cui nipote, Alain Musichini (Avignone 1962), è oggi un affermato compositore e fisarmonicista a livello internazionale. Ascoltando alcune sue composizioni sembrano riconoscersi, riproposte in chiave moderna, sonorità del mondo pastorale delle sue lontane origini abruzzesi.