Avezzano. Una volta tanto i cacciatori sono d’accordo col WWF: “Fate Presto o spariranno”. Lo dice il Presidente dell’ATC Avezzano Giacomo Di Domenico, a proposito di orsi. Condividiamo la preoccupazione, poiché anche a noi al pari di altri sta particolarmente a cuore la tutela e la salvaguardia di questo nostro magnifico animale. Non siamo però d’accordo sulle soluzioni proposte, che ricalcano tristemente quelle che in tutti questi anni hanno prodotto la drammatica situazione attuale che è sotto gli occhi di tutti.
Gli orsi sono scesi a circa 50 e vivono ormai sparsi in tutti i paesi della Marsica della Ciociaria e del Molise. Non amano fare i turisti e se escono dal Parco lo fanno o in cerca di femmine, ma non è
questo il periodo, o alla ricerca di cibo, cosa probabile visto che siamo in autunno; e se si allontanano
così tanto (ultimo recente avvistamento a Sante Marie), vuol dire che a casa loro di cibo non ce n’è
più. Dalla stampa apprendiamo che dal 1994 ad oggi (“ultimi 25 anni”) sono stati ritrovati 43 orsi
morti e che, il 40% è deceduto a causa del bracconaggio!!
Notizia quest’ultima falsa e tendenziosa che offende gli Abruzzesi e non solo, visto che sono oltre 30 anni che non si registrano atti di bracconaggio nei confronti dell’orso. Come pure è ridicolo affermare che il 5% di orsi morti è stato causato da aggressioni dirette dai cani. Al riguardo è triste dover constatare che chi diffonde simili notizie, o è male informato o non verifica come dovrebbe la giustezza delle informazioni che riceve.
Sono 50 anni che frequento le nostre montagne e nei diversi incontri con l’orso sono stati sempre e solo i nostri cani a restarne intimoriti.
Gli Enti e le autorità preposte alla tutela del nostro animale hanno speso sinora 13 milioni di euro,
un fiume di denaro, ma studi, ricerche, progetti, convegni e conferenze nazionali e internazionali,
non hanno prodotto nulla di concreto: gli orsi entrano nei paesi, nelle case e abbandonano i loro
storici abitat. Tant’è che il WWF davanti al Parlamento invoca LEGGI SPECIALI e, tanto per cambiare,
altri 6 MILIONI DI EURO di fondi pubblici.
Diciamo sommessamente, ma con fermezza a chi di dovere, che all’orso non servono leggi speciali; serve invece che, se mai arriveranno quei 6 milioni di euro, siano spesi per fare la cosa più semplice ma anche la più giusta: seminate a perdere e riportate le pecore negli stazzi e vedrete che gli orsi torneranno nel parco e, forse nel 2050 saranno anche raddoppiati, ma non di cartapesta bensì in carne ossa e pelo.