Gioia dei Marsi. In risposta a quanto successo ieri a Cesidio Aratari, cittadino di Gioia dei Marsi che in occasione della festa della mamma voleva recarsi al cimitero trovandolo chiuso, il primo cittadino di Gioia dei Marsi Gianclemente Berardini ha risposto con una lettera aperta. “Care concittadine e cari concittadini”, inizia Berardini, ” ho sentito il dovere di prendere posizione con una lettera aperta, istituzionale, sulla vicenda della mia ordinanza, sull’apertura dei cimiteri. Ho avuto modo di leggere, qualche disappunto in merito, di sentire persone e percepire qualche polemica. Voglio precisare che, sulle mere strumentalizzazioni politiche non entro e non voglio entrare, perciò rispondo nel “merito” della vicenda con questa formula e rispondo con questa formula per rivolgermi e sollecitare la coscienza di tutti, così che la coscienza di tutti sia l’orizzonte dove volgere lo sguardo e dove trovare la migliore risposta, a qualsivoglia interrogativo, anche su questa vicenda” continua Berardini.
“Ebbene, la drammaticità del momento forse comincia a sfuggire ai più, come sfuggono ai più i doveri che s’impongono alla mia persona, come sindaco, come autorità sanitaria locale e dunque come primo tutore della salute e dell’igiene pubblica. In ragione proprio del particolare valore attribuito al diritto alla salute, inteso non solo come diritto individuale, ma anche come interesse delle collettività, rappresentando lo stesso, l’unico diritto che la Costituzione definisce espressamente fondamentale, poiché strettamente connesso al diritto alla vita. Ed infatti, mentre tutti gli altri diritti costituzionali sono reciprocamente bilanciabili, il diritto alla vita è l’unico diritto qualificato come assoluto, dunque, destinato a prevalere sempre sugli altri, poiché precondizione per il godimento di tutti i diritti”.
“Ebbene” prosegue la lettera, “è in questo perimetro che ho fatto la scelta di un provvedimento (ovviamente temporaneo) che limitasse l’apertura dei cimiteri nei termini di come l’avete conosciuto, dando assoluta priorità alla tutela della Salute cosa che farò con ogni mezzo lecito e concessomi. Posso anche aver sbagliato, potevo fare altre scelte, ma ho immaginato un fine settimana con il sole, ho immaginato la bella occasione della festa della mamma (che si vuole ricordare è stata spostata convenzionalmente dal giorno 8 maggio alla seconda domenica del mese, proprio per permettere una più comoda movimentazione delle persone provenienti da fuori), che sono state riaperte le rivendite di fiori, ho immaginato che siamo agli inizi di una fase di riapertura dove chiaramente ognuno si sente più libero di muoversi, e dunque mi sono prefigurato l’importante numero di persone, che avrebbe potuto fare ritorno a Gioia proprio in questo fine settimana, numero sicuramente importante in se’ rispetto al delicato momento, ma pericoloso altresì perché l’occasione avrebbe potuto trasformare il movente vero della visita ai propri cari, e ci sta, ci può stare, in un alibi in più, una scusa in più, e dunque dell’occasione del ritorno, ritorno da Pescara, da Roma, da L’Aquila, da Avezzano, eccetera. Qualcuno avrebbe potuto approfittare per far visita ad amici, passeggiare, magari arrivare fino a Gioia Vecchia, riaprire qualche casa ed invitare qualche parente o amico a mangiare insieme”.
“E’ anche difficile da parte delle forze dell’ordine operare controlli efficaci; immaginiamoci movimenti di
persone che accampano, appunto, il sacrosanto diritto di andare a fare visita ai propri cari nei cimiteri, ciò
può avvenire in ambito regionale, quindi interprovinciale, e senza opportunità di controllo e riscontro,
pertanto qualche benpensante (anzi malintenzionato), potrebbe utilizzare l’opportunità come un escamotage per passeggiare in lungo e in largo, tanto già magari lo sta facendo per altre Libertà riconosciute, ma con una possibilità in più e, soprattutto, con una opportunità in meno di controllo e di riscontro.Io”, prosegue Berardini, “questo non lo tollero, io questo non lo posso e non lo potrò mai tollerare!”.
“In buona sostanza, agendo diversamente, avrei concesso anche una sola opportunità in più alla movimentazione di persone e dunque alla movimentazione del virus e quindi alle occasioni di contagio. O ci crediamo in questa pandemia o non ci crediamo, ed in ogni caso le condizioni del ruolo mi impongono di crederci e di fare tutto il possibile a tutela della salute della mia amata comunità, costi quel che costi, anche il mio personale gradimento. E vengo ai morti; sulla pietà per i morti si è scritto sin troppo. Io vorrei interrogare tutti quei morti e tutte quelle mamme e pensarle in vita, ed immaginare soprattutto loro, le mamme, le quali tutto farebbero per i loro figli e che di ogni cosa si priverebbero per l’amore e per la salute dei propri figli, ed a loro chiederei come si sarebbero comportate cosa avrebbero consigliato, in una occasione come questa. E, fosse anche per una mia distorsione mentale e d’animo, al mio orecchio sento pervenire da loro solo l’eco di un consiglio, quello di fare attenzione, se necessario anche di rinunciare a qualcosa, magari di fare una preghiera in più, pure da casa, e fare tutto ciò pensando al bene ed alla salute nostra e degli altri. Da questo messaggio magari si potrebbe trarre persino la forza di assolvere un sindaco come me che su
tali presupposti ha ritenuto di sottoscrivere il provvedimento che ha sottoscritto. Grazie per aver avuto la pazienza di leggere e soprattutto “ascoltare” conclude Berardini.