Avezzano. Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Avezzano, martedì 30 agosto prossimo, alle 18,00, Sala “F. De Nicola”, nella sede municipale, si terrà la presentazione del libro di memorie “Vita Semplice”, della maestra avezzanese Dalida Leopardi. L’autrice, originaria di Mucciafora (frazione del comune di Poggiodomo, in provincia di Perugia), ma nata e vissuta ad Avezzano, dove il padre era impiegato presso la tenuta del principe Torlonia, fu una “pioniera”: una delle prime insegnanti del secondo dopoguerra impegnate a riportare, con ordine, la scuola e il “metodo Montessori” negli istituti della Marsica, nonché una delle prime donne a recarsi in bicicletta sul posto di lavoro.
Il volume, che contiene i ricordi dell’autrice, è uno spaccato della società avezzanese e marsicana dai primi del ‘900, fino agli anni ’70. Il vissuto di Dalida Leopardi è riportato, con lucidità e visioni personali che si intrecciano alla storia, attraverso un lessico garbato ed agile, adatto a lettori di qualsiasi età. Il terremoto di Avezzano visto con gli occhi di una bambina, i due conflitti mondiali, il voto alle donne, l’evolversi dei tempi, le auto, l’accorciarsi delle distanze, il restare se stessi sempre, nonostante tutto, attraverso cambiamenti epocali: tutto ciò è “Vita Semplice”, che si legge come un racconto. E c’è una prefazione speciale: quella dell’amico di sempre e confidente dell’autrice, il Prof. Ugo Maria Palanza, illustre esponente della cultura, figura integerrima, grande esempio di umanità e indimenticato dirigente scolastico del Liceo Classico “A. Torlonia” di Avezzano. Il libro, che esce postumo, fu salutato, quando fu stampato, negli anni ’70, dall’allora Vescovo dei Marsi, Monsignor Biagio Terrinoni.
Interverrà la Dr.ssa Annalisa Retico, nipote dell’autrice. È previsto un dibattito con il pubblico.
Le sette note daranno ritmo all’evento con, in voce, il Maestro di musica e Soprano, Maria Antonella Nenni; al pianoforte il Maestro Giovanni Simone.
Presenterà la giornalista Dr.ssa Orietta Spera.