Avezzano. “Dovrebbe essere riferimento dell’ampio bacino marsicano l’ospedale di Avezzano, invece la struttura è ferma e sta affogando in mezzo a un mare di problemi irrisolti, complicati anche dall’attacco hacker che ha riportato alla carta tutte le operazioni, accelerando il crollo di prestazioni e servizi che da cinque anni va in onda anche lì e mettendo in gravi difficoltà oltre ai pazienti anche il personale e gli operatori.
Un’inerzia irresponsabile”, così il capogruppo e Silvio Paolucci, consigliere Pd Pierpaolo Pietrucci e la consigliera comunale del Pd di Avezzano, Lorenza Panei alla fine della visita ispettiva condotta oggi nel presidio.
“La visita ha rivelato una situazione grave, che complica la fotografia di un nosocomio che in questi cinque anni di centrodestra è rimasto fermo e con i soldi per investimenti strutturali, logistici e medicali ancora in tasca, perché gli annunci e una rete ospedaliera ancora sulla carta sono stata l’unica cosa che Marsilio è stato capace di produrre fino a oggi – incalzano – Enorme è la carenza infrastrutturale, 5 anni letteralmente persi, nessun investimento e nessuna manutenzione, così i problemi oggi investono tutto l’edificio, persino l’accessibilità ai piani per il pubblico.
C’è poi il tema della vetustà delle strumentazioni, ci sono reparti molto importanti già al 50 per cento dell’organico e dove l’obsolescenza dei macchinari è davvero molto grave. A questo si aggiungono i tagli, evidentemente legati alla delicata situazione economica della Asl, ma che sono stati l’unica politica vista finora, considerato che si fatica persino a portare avanti la spesa corrente per l’acquisto di materiali necessari a rispondere alle prestazioni richieste. Un quadro che spiega chiaramente la sensibile riduzione delle prestazioni erogate anche qui: in Abruzzo la gestione Marsilio ha prodotto una riduzione di almeno 25.000 prestazioni, Avezzano non fa eccezione con il suo – 21,25 per cento cresciuto progressivamente in quattro anni e mezzo, ma ciò che abbiamo constatato è la gravissima carenza di risorse umane, un vuoto he sta creando enormi problemi al presidio, agli utenti e agli operatori.
Tutte queste carenze si sono amplificate a causa dell’hackeraggio del sistema: all’interno dell’ospedale l’unico protocollo di comunicazione è ormai cartaceo e ciò significa una riduzione di capacità e di tempi nelle risposte all’utenza. Continua così da giorni, segno dei limiti di un’azione da parte di Regione e Asl1 evidenziati anche dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio Sospiri, che stanno facendo venire fuori tutta una serie di colpevoli silenzi e un’inerzia avuta anche con gli operatori, che sono stati lasciati soli e senza avere una rotta su come operare. Un caos di cui chiederemo conto a Marsilio, quando verrà a riferirne in Consiglio il 30 maggio, ma che oltre alla perdita di qualità e quantità di prestazioni e servizi, mortifica chi ogni giorno è in trincea, inquinando anche il clima del nosocomio e costringendolo a una paralisi che davvero non merita”.