Avezzano. Un 34enne accusato di maltrattamenti in famiglia e di violenza sessuale nei confronti moglie condannato ieri dal tribunale di Avezzano. La pena inflitta dal giudice per l’udienza preliminare dal tribunale di Avezzano, Maria Proia, è di 2 anni e 4 mesi. Si tratta di un giovane di origine marocchina, residente ad Avezzano, dove lavora come operaio in un’azienda del posto. Secondo l’accusa, aveva per mesi messo in atto, tra le mura domestike, una vera e propria situaizone di sottomissione fisica e psicologica nei confronti della moglie. Dagli accertamenti, e in particolare dalla testimonianza della donna, raccolta dagli inquirenti, la giovane marocchina veniva sottoposta quotidianamente a una serie di sofferenze fisiche e psicologiche. Era costretta quotidianamente a rapporti sessuali contro la propria volontà.
I fatti sarebbero andati avanti per mesi, fino al 2020. In particolare, in due episodi, era stata denunciata la situazione divenuta insostenibile, a settembre del 2019 a luglio del 2020. Era stato anche disposto dalla procura di Avezzano l’allontanamento del marito dall’abitazione coniugale.
Il pm, Ugo Timpano, aveva avanzato una richiesta, con rito abbreviato, di 7 anni di reclusione. Il tribunale ha condannato l’imputato a 2 anni e 4 mesi. Parzialmente soddisfatto il difensore, l’avvocato Antonio Pascale. “Si tratta di fatti basati sulle sole dichiarazioni della parte offesa”, ha dichiarato, “per questo motivo presenteremo ricorso in appello”.