Avezzano. Violenza sessuale nei confronti di una minorenne. Con questa accusa sono stati rinviati a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare Maria Proia due giovani di nazionalità marocchina, Ammar Cherkaoui, di 26 anni, e Moutayakkine Abdlhakim, di 22. Sono accusati di averla portata in un angolo, dietro a un bar, per abusare di lei. L’udienza davanti al collegio del tribunale di Avezzano si terrà il 25 marzo prossimo.
La violenza sarebbe avvenuta grazie a un inganno. I marocchini avrebbero convinto la ragazzina con un inganno a seguirli sul retro di un bar, in un vicolo buio, per poi abusare di lei mentre un complice faceva da palo. Sono accusati anche di minacce nei confronti della ragazza perché le avevano intimato di non raccontare a nessuno dello stupro. In caso contrario si sarebbero vendicati.
Lei non ha ceduto alle minacce e ha denunciato l’accaduto. I fatti risalgono alla fine del 2017 quando la ragazza di Avezzano aveva 16 anni. Nonostante le intimidazioni e le minacce di morte, la giovane ha trovato il coraggio di raccontare tutto ai suoi genitori e ciò ha permesso agli investigatori di individuare i suoi presunti violentatori, di 26 e 28 anni, che sono stati perseguiti.
Secondo l’accusa, il sostituto procuratore Lara Seccacini, sono tre le persone coinvolte nella vicenda. Oltre ai due stranieri, con regolare permesso di soggiorno, c’è di mezzo anche un terzo uomo, non è chiaro se di nazionalità straniera.
I presunti autori dello stupro avrebbero avvicinato la ragazza in un’area intorno alla stazione e al terminal dei bus. L’episodio sarebbe venuto alla luce successivamente, quando la giovane si è decisa a parlare nonostante l’azione intimidatoria subita.
Due dei tre indagati ora sotto processo erano rintracciati dopo le indagini della polizia e accusati di violenza sessuale e violenza privata. Il terzo giovane, non essendo stato ancora identificato dagli investigatori, è attualmente ricercato. I due marocchini, difesi dagli avvocati Luca Motta, Pasquale Motta e Francesco Olivieri, hanno sostenuto di conoscere la ragazza ma di non aver mai abusato di lei.