Avezzano. “Non fare la denuncia perché quello è il figlio del sindaco”. Questo avrebbero detto i connazionali dell’immigrato marocchino pestato e derubato nella notte a Luco dei Marsi. Non ci sarebbe, quindi, nella sua testimonianza, un riscontro diretto della presenza dell’agente di polizia del commissariato di Avezzano, Luigi Palma, figlio del primo cittadino. Nei raid criminali contro gli stranieri e i malviventi messi in atto da vere e proprie bande di residenti, per il momento sono indagati, oltre al poliziotto, anche suo cugino, un forestale, e un suo amico. Gli episodi contestati , però, sono differenti.
L’agente è stato chiamato in causa da un marocchino che racconta di essere stato rapinato da un giovane con un tesserino da poliziotto che i suoi amici avrebbero riconosciuto come Luigi Palma. Dopo la rapina, il marocchino sarebbe stato aggredito da altri due giovani scesi da un’auto e la cui identità è ancora da accertare. Ora gli investigatori stanno cercando di individuarli. Certo è che il giovane straniero non presentò alcuna denuncia perché sconsigliato proprio dai suoi connazionali. Gli altri due indagati dalla procura di Avezzano nell’indagine coordinata dal sostituto Guido Cocco sono invece coinvolti in un altro caso che ha portato all’accoltellamento di un giovane di Trasacco. In quel caso l’agente Palma figurerebbe secondo le testimonianze come paciere. In tutte le abitazioni degli indagati sono state eseguite delle perquisizioni da parte degli uomini del commissariato di Avezzano. Dai sopralluoghi, però, non sarebbe spuntato alcun coltello.